"Stiamo preparando una lettera aperta al segretario e al tesoriere nazionale del PD. Oggetto: il signor Veneziani non può e non deve acquistare l'Unità. Basterebbe informarsi su come questo personaggio ha mal ridotto una realtà industriale storica, l'attuale Roto Alba, o magari interagire con le centinaia di famiglie che da mesi non ricevono stipendi, per capire che trattasi di figura totalmente altra rispetto alla cultura progressista e del valore e della dignità del lavoro in cui affonda le radici l'Unità. Per questo siamo a chiedere che il PD non avvalli e stigmatizzi questa operazione. In caso contratrio si prenderà amaramente atto che il giornale fondato da Antonio Gramsci verrù "affondato" con la complicità di Matteo Renzi".
A scrivere questo post è Massimo Scavino, assessore del Comune di Alba e funzionario della Regione Piemonte.
Nella capitale delle Langhe ormai da settimane sta preoccupando la situazione della Roto Alba, dal 2012 di proprietà dell'editore Guido Veneziani. Nelle scorse settimane il Tribunale di Asti ha respinto la richiesta di proseguire il concordato preventivo della storica azienda, i cui circa 130 dipendenti da mesi non ricevono lo stipendio.
Per il giudice la tipografia non potrà continuare l’attività, perché prima vanno saldati i debiti in essere. Veneziani dovrà quindi presentare l’istanza di fallimento su cui poi il giudice si pronuncerà nell’udienza di mercoledì 27 maggio. Insomma, da un lato l'acquisto di una testata storica, che in quanto di sinistra dovrebbe ispirarsi al rispetto per il lavoro e il lavoratori, dall'altro un fallimento che per Alba avrà un costo altissimo.