Gentile Direttore,
sabato 5 dicembre, una giornata normale per tanti, ma non per noi borgarini che attendiamo tutto l'anno la Fiera Fredda, ormai arrivata alla 446ma edizione.
Un numeroso gruppo di ragazzi con l'obiettivo di ritrovarsi in compagnia e passar la giornata all'insegna del divertimento e la tradizione, ha colto l'occasione per festeggiare nel cuore di Borgo San Dalmazzo, nel luogo che noi semplicemente chiamiamo "saletta", o per i più nostalgici il taba. Per intenderci un negozio chiuso qualche anno fa che nelle tante persone di passaggio suscita ricordi positivi, essendo il proprietario una persona molto conosciuta e rispettata.
Presa la decisione di organizzare il pranzo tra amici che da anni è quasi un rito e non aspettandoci una risposta cosi positiva tra i numerosi invitati, optiamo per spostarci a suonare e ballare nella via per condividere questo momento creando fin da subito fermento tra i passanti. Alcuni incuriositi, altri con occhi sorpresi, ma comunque tutti propensi a continuare, perché si sa… la fiera è sempre stata un momento di incontro, di scambio, che unisce culture e generazioni differenti, ed è forse questo il vero motivo della bellezza di questo evento.
Purtroppo, quando allegria e partecipazione collettiva sono diventati i veri protagonisti della giornata, le danze son state interrotte da chi non la pensava probabilmente come la maggior parte delle persone.
Siamo stati caldamente invitati a concludere le danze.
Il motivo? Perché da alcuni è stato considerato chiassoso e inappropriato per il luogo, invitandoci a proseguire in privato, sottolineando che i bagordi avrebbero potuto degenerare in qualcosa di incontrollabile. Stupiti da tali affermazioni così forti e affrettate, per dei semplici balli in piazza con adulti, bambini e anziani (malinconici per le belle fiere passate in allegria) e ancora di più dispiaciuti dell'accaduto, c'è parso fin da subito sensato chiedere le opinioni dei passanti, che hanno appoggiato la nostra idea di fiera, per i giovani e per l'intera collettività.
Non era nostro volere creare dissapori con i vicini ambulanti, anzi l'obiettivo non è stato compreso. Se così è stato ci dispiace, ma dovremmo scrollarci di dosso questo pensiero retrogrado e non vivere questo come un affronto commerciale.
La risposta è stata come spesso succede un atteggiamento repressivo nei confronti di chi si mette in gioco per portare allegria riproponendo immaginari che han sempre divertito. Con questa lettera si vuol solamente sottolineare con dispiacere che l'unione e la condivisione di realtà nuove che potrebbero nascere da questi eventi siano state rovinate senza che ci sia stata data una vera motivazione.
Ringraziamo le persone che, nonostante tutto, hanno appoggiato la nostra causa e con piccoli gesti ci hanno fatto capire che comunque poteva essere la giusta strada per dare inizio a qualcosa di innovativo nel nostro paese. "Le persone vivono nel ricordo di una festa e nell'attesa della prossima." [cit.]
Grazie a questo ci rimane la speranza che con l'unione e la partecipazione di tutta la collettività si potrà continuare a festeggiare una bellissima Fiera Fredda in un paese che può regalarci tanto.
Un gruppo di giovani borgarini











