Da oggi, la sede di Confindustria Cuneo ha una "Sala Michele Ferrero" (GUARDA IL VIDEO)

"Ho grande rispetto e riconoscenza nei confronti della famiglia Ferrero, che rappresenta l'idea di una società aperta. Michele Ferrero non ha mai dimenticato le sue origini, partendo dalle radici e allargando la sua visione nel mondo. La sua è un'eredità imprenditoriale e culturale da cui ripartire".

Sono parole di Vincenzo Boccia, neo presidente nazionale di Confindustria, intervenuto questa sera per l'intitolazione della sala di Confindustria Cuneo all'industriale Michele Ferrero. Alla cerimonia era presente anche la moglie Maria Franca Ferrero che, insieme al presidente di Confindustria Cuneo Franco Biraghi, ha scoperto la targa.

Sulla pietra è inciso l'essenziale, "Sala Michele Ferrero, 1925-2015, industriale", a monito e a modello per le scelte che gli industriali dovranno compiere. Non a caso il presidente Biraghi ha ricordato il motto di Michele Ferrero, ovvero "Lavorare, creare, donare": "Un motto che guiderà i nostri imprenditori. Raccogliendo questi valori, Confindustria Cuneo continuerà a lavorare a fianco delle sue aziende".

"Quella di oggi è una tappa fondamentale per la storia della nostra associazione - ha dichiarato Giuliana Cirio, direttore di Confindustria Cuneo - : non a caso abbiamo scelto il nostro luogo più caro da intitolare a Michele Ferrero".

L'ambasciatore Francesco Paolo Fulci, presidente di Ferrero spa, ha letto una lettera di Giovanni Ferrero, Chief Executive Officer Ferrero International, nonché figlio di Michele: "La cerimonia di oggi costituisce motivo di grande orgoglio per noi e per il gruppo. Michele Ferrero aveva un profondo legame con questa provincia. Ci auguriamo che il suo esempio, come uomo e come industriale, possa essere costante fonte di ispirazione nel nostro agire imprenditoriale quotidiano”.

A conclusione della cerimonia ha preso parola anche Maria Franca Ferrero: "Tutto il meglio è già stato detto, ringrazio ancora una volta da parte di tutta la nostra famiglia. È un riconoscimento pieno di significato che rispecchia le qualità umane e imprenditoriali di mio marito. Lui che considerava il mercato come comune ancora prima dei trattati di Roma."