Ancora un saluto a Manlio Vineis

Gentile Direttore,

chi ha carattere ha un cattivo carattere. Il copyright è di Sandro Pertini e si adatta al 100% al compianto Manlio Vineis, socialista e galantuomo. Di 20 anni più giovane,ho fatto con lui un percorso comune nel Partito Socialista Italiano, di cui sono ancora iscritto (gli ultimi irriducibili protetti dal WWF!). Sono stato uno dei protagonisti del rovesciamento di governance del partito, a cui accennate nel Vostro articolo. Era il tardo autunno del 1976, a Mondovì dove si tenne il 42° Congresso Provinciale del PSI che portò alla segreteria provinciale Marcello Garino.

Il congresso si aprì con un intervento/testimonianza di Nuto Revelli e per prevalere sulla componente "viglioniana" fu sufficiente richiedere il voto segreto, rifiutando le combine a tavolino dei precedenti congressi. Il risultato fu di 1854 voti a Marcello Garino, di 1444 a GiovanBattista Fossati e 1415 al sottoscritto che all'età di 28 anni si trovò nell'Esecutivo Provinciale del Partito. Manlio Vineis fu poi eletto al Comitato Centrale, non alla Direzione nazionale. Fece parte, come la maggioranza degli iscritti della provincia di Cuneo, della corrente giolittiana (Antonio Giolitti), non della corrente lombardiana con cui si alleò nel Congresso Provinciale citato, con successivi percorsi partitici differenziati. Assieme ad Aldo Viglione - di cui fu un competitor e che chiamava Ciaferlin - fu una gran personaggio della politica cuneese. E un compagno che ricordo con stima e grande affetto.

Ciao Manlio!

Antonino Graglia