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Politica | 24 gennaio 2017, 15:30

"Città spenta e passiva": "Mondovì Oltre" polemizza, ma approva il bilancio previsionale

Durante il Consiglio comunale il gruppo di maggioranza critica lo scarso appeal turistico del capoluogo monregalese, però poi vota a favore, scongiurando l'addio anticipato del sindaco Viglione

Il consigliere comunale Giuseppe Aimo e il sindaco Stefano Viglione in un'immagine di repertorio

Il consigliere comunale Giuseppe Aimo e il sindaco Stefano Viglione in un'immagine di repertorio

Ieri pomeriggio, a Mondovì, si è sfiorato l'epilogo anticipato dell'amministrazione Viglione. Durante il Consiglio comunale, infatti, si è discusso in merito al bilancio previsionale, già presentato agli organi di stampa nella giornata di martedì 17 gennaio (clicca qui per approfondire la notizia).

Nel corso del dibattito si è registrato l'intervento del consigliere Giuseppe Aimo a nome del gruppo di maggioranza "Mondovì Oltre", nato dalle ceneri de "Il Popolo della Granda con Viglione" e quindi storicamente "affiliato" alla Giunta, ma che per la nuova tornata elettorale ha sposato il progetto di "Patto Civico" a sostegno del candidato sindaco Paolo Adriano, confluendo in una coalizione che comprende parte dell'attuale minoranza.

Queste, in sintesi, sono state le sue parole: "Una premessa è d'obbligo: la macchina comunale ha bisogno di un bilancio per operare e un'eventuale bocciatura di questo documento danneggerebbe i monregalesi. La nostra posizione parte proprio da questo presupposto e si articola in osservazioni, proposte, considerazioni anche critiche, ma anche nel senso di responsabilità che ci caratterizza e che non ci permette di prendere in considerazione l'ipotesi di lasciare la città priva del suo atto fondamentale di programmazione. Oltre ad essere responsabili, siamo però anche profondi conoscitori della realtà monregalese e, come tali, non possiamo non rilevare come il bilancio porti con sé alcuni segni di debolezza. Su queste criticità intendiamo esprimerci nel prosieguo dell'intervento, formulando osservazioni e proposte che, speriamo, potranno essere condivise in questa sede".

A questo punto, è cominciata una lunga critica, che in molti, nonostante la premessa iniziale, ha fatto nascere il dubbio di un voto contrario, che avrebbe di fatto bocciato il documento e impedito a Viglione di attuare il suo programma, anticipando il suo addio di circa quattro mesi.

"Innanzitutto - ha esordito -, esprimiamo il nostro disappunto per la mancata attuazione di un approfondimento relativamente alla tematica molto sentita dagli operatori e dai cittadini, quale quella dei dehors. Un incontro, un tavolo di lavoro, sarebbero stati momenti proficui e costruttivi. Il nostro gruppo ha richiesto più volte l'apertura di un tavolo a questo proposito, perché è necessario ripensare e riformare il regolamento comunale, per valutare e dare riscontro alle esigenze che, quotidianamente, ci vengono poste. I dehors, oltre ad incrementare l'offerta turistica, potrebbero divenire anche un luogo di aggregazione per giovani e meno giovani. Per quanto concerne il centro storico, invece, dopo l'importante iter di riqualificazione in via Sant'Agostino, non risulta che sia più stato fatto nulla relativamente all'illuminazione scenografica. Questa è solo una delle cause della mancata collaborazione fra Comune e associazioni di categoria, che deve essere rilanciata perché essa ha basi e obiettivi comuni, quali il rilancio turistico della città. Infine, due passaggi forse più tecnici che, però, riteniamo essere fondamentali. Uno riguardante il cosiddetto "scaricatore": esso è sempre stato indicato fra le opere più importanti per la città e rappresenta un intervento per la salvaguardia e l'incolumità delle persone. Occorre prevedere altri strumenti di finanziamento oltre a quelli previsti, oltre quindi alla vendita di determinate aree in un momento di crisi economica come quella attuale. Sempre a proposito dei sottoservizi, auspichiamo che gli interventi vengano svolti su tutta la rete, laddove emergano carenze, e non si esauriscano in un isolato intervento in una singola frazione. Siamo certi che "Mondo Acqua" abbia predisposto una programmazione puntuale, che sarebbe giusto poter conoscere nel dettaglio, e che la scelta delle priorità abbia un fondamento tecnico. Passo ora, pur non dilungandomi, a parlare di turismo. Quando il turista visita la nostra città, trova una città spenta, indifferente, passiva. Una sensazione che si è attenuata in questi mesi, grazie al brulicare di iniziative promosse dalle associazioni, alcune delle quali sostenute dal Comune. Dobbiamo impegnarci tutti a presentare agli ospiti il volto migliore di Mondovì; ovviamente il Comune deve fare la sua parte, ad esempio assicurando la pulizia, la cura del verde. Mondovì deve consacrarsi definitivamente come "capitale italiana dell'aria". Le iniziative legate al raduno aerostatico dell'Epifania devono essere implementate ad un "contorno" di ulteriori iniziative, che devono essere messe in calendario per tutto l'anno. Accanto a queste misure, va individuata una forma per "mettere a reddito" questa peculiarità. Si pensi alla rivitalizzazione del porto aerostatico, che deve divenire un centro dove questo sport divenga materia di insegnamento e di tutoraggio, ma soprattutto deve diventare una stazione permanente, una stazione fissa aperta tutto l'anno per consetire a chiunque provenga da qualsiasi parte del mondo di andare a volare, inserendolo in un'offerta turistica completa. Nell'ambito della tematica turistica dobbiamo rivedere il nostro approccio di promozione. Quest'anno la regione approverà la nuova legge regionale dedicata alle aziende turistiche locali. In quest'ambito, e nel rispetto della norma e del suo spirito, Mondovì deve farsi promotrice di una iniziativa di coinvolgimento degli altri Comuni, così come dei privati, che possa dare vita ad una piattaforma di programmazione dell'offerta turistica. Crediamo sia necessario prevedere la possibilità di dare vita ad un unico soggetto, un consorzio, attraverso il quale predisporre un'offerta integrata in collaborazione con l'ATL. Nascerebbe un biglietto da visita personalizzato, che potrebbe aiutare a far arrivare sul nostro territorio un numero maggiore di turisti. Solo in questa maniera si potrà mettere a reddito l'importanza del ruolo storico-culturale-geografico della nostra città".

"Città spenta, indifferente, passiva". Eppure il voto di "Mondovì Oltre" è totalmente favorevole e viene motivato così: "In premessa abbiamo evidenziato la natura tecnica del documento sottopostoci dalla Giunta. Riteniamo di averne dato una valutazione chiara, anche di natura politica, sottolineando attraverso le nostre proposte quelle che sono le indicazioni che ci provengono dai concittadini. Come consiglieri abbiamo affrontato questi cinque anni di legislatura con spirito costruttivo, sempre operando per garantire la governabilità della città. Si tratta non solo di senso di responsabilità, ma anche di rispetto per tutti quei cittadini che hanno condiviso nel 2012 il nostro programma e che ci chiedono conto del nostro operato. Esprimiamo, quindi, il nostro voto favorevole".

Una decisione che a molti è risultata controversa. Emblematico il commento del consigliere di minoranza Stefano Tarolli (PD): "Questo non è un modo serio di gestire la cosa pubblica. Aveva ragione Cesare Pavese: se qualcuno non tradisce, è perché non gli conviene".

Alessandro Nidi

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