Sono in totale 97.948 le imprese femminili registrate in Piemonte nel corso del 2016: circa il 22,3% del totale, di cui quasi il 10% fondate e gestite da donne straniere e più del 12% da giovani imprenditrici.
Sono questi i dati resi pubblici da Unioncamere Piemonte, proprio a ridosso della festa dell'8 marzo, in riferimento alla natimortalità delle imprese "rosa" della regione.
Nel corso degli ultimi 12 mesi sono nate 7396 aziende femminili, e hanno cessato la propria attivita 7535: un saldo negativo di 139 unità pari a un -0,1% perfettamente in linea con quello complessivo, ma allo stesso tempo sintomo incontestabile di una maggiore vivacità.
I settori più "gettonati" dalle donne imprenditrici sono quelli del commercio e dell'agricoltura, mentre a livello nazionale si può tranquillamente affermare che i settori in cui le donne sembrano essersi specializzate (che, in buona sostanza, ricorrono di più nello studio di Unioncamere) siano quelli degli altri servizi, di alloggio e ristorazione e quello dell'immobiliare.
Si attesta sul 68%, infine, la quantità di donne che sceglie di lanciarsi nel mercato aprendo una ditta individuale.
“L’imprenditoria femminile riveste un ruolo fondamentale nell’economia del nostro territorio, mostrando una tenacia che sorprende da anni - commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte - . Il Sistema camerale dedica un’attenzione particolare alle imprenditrici: presso tutte le Camere di commercio piemontesi sono costituiti i CIF, Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile, che, in collaborazione con enti pubblici e privati, si occupano di sviluppo e qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria, promuovendo azioni per il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese femminili, attività di formazione e indagini conoscitive per analizzare le dinamiche che caratterizzano il legame donna-impresa.”