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Al Direttore | 27 marzo 2017, 15:02

"Italia Sovrana in Europa": un successo la full immertion di analisi politica di Fratelli d'Italia

Riceviamo e pubblichiamo

La delegazione braidese di Fratelli d'Italia

La delegazione braidese di Fratelli d'Italia

Gentile Direttore,

appena tornati dalla manifestazione "Italia Sovrana in Europa" organizzata da Fratelli d'Italia presso l'Auditorium Angelicum di Roma, è il momento di riavvolgere il nastro di questa giornata per rivederne al rallentatore qualche fotogramma.

A valle di quel 25 marzo segnato da tutti gli "esperti" come il "giorno più lungo" per la sicurezza a Roma, il primo pensiero è certamente il senso di sollievo nel constatare che il tanto temuto "sacco di Roma" ad opera degli ormai famigerati "black bloc" non è avvenuto e per questo il plauso va certamente agli uomini delle nostre forze dell'ordine che con la consueta competenza e professionalità hanno permesso a tutti di manifestare le proprie posizioni senza minacciare l'ordine pubblico.

In questo quadro a tinte fosche che si è poi fortunatamente rasserenato, il primo "fermo immagine" lo vogliamo dedicare alla scelta adottata da Fratelli d'Italia per questa giornata delicata per Roma e per i romani: se era doveroso prendere una posizione in un'occasione come quella del 60° anniversario dei trattati di Roma, celebrato come un inutile rito laico nella manifesta incapacità dell'attuale leadership europea di invertire la deriva tecnocratica e antidemocratica in cui le istituzioni comunitarie sono avviluppate, al tempo stesso si è ritenuto doveroso non aggravare il compito delle forze dell'ordine con un'ulteriore manifestazione di piazza.

Il 25 marzo è diventato pertanto l'occasione per un incontro di approfondimento programmatico fortemente voluto da Giorgia Meloni, che segna un ulteriore cambio di passo per Fratelli d’Italia.

In risposta a chi semplicisticamente liquida le nostre posizioni come frutto solamente di una politica urlata e "populista", abbiamo risposto con una full immersion di analisi politica ricca di contenuti. La folta ed attenta platea dell’Auditorium Angelicum è stata “guidata per mano” in una “riflessione sull’Europa” il cui filo conduttore, prendendo le mosse dall’introduzione di Marcello Veneziani e dalla definizione di “populismo” data da Dostoevskij ricordata dal vicedirettore del TG1 Gennaro Sangiuliano, è stato il ribaltamento dell’accusa di “populismo in senso dispregiativo”, per sostenere invece come l'attuale divisione politica non sia più solo tra destra e sinistra ma tra chi difende i diritti dei molti (i cosiddetti "populisti") contro gli interessi dei pochi (le lobbies finanziarie e tecnocratiche che imperversano a Bruxelles).

Numerosi e di qualità gli interventi di politici e giornalisti, giuristi e filosofi, economisti e uomini di cultura che si sono alternati sul palco: dal Presidente di Sezione del Consiglio di Stato Luciano Barra Caracciolo (che si è concentrato sull’iter di creazione delle moneta unica), all’inviato di guerra de “Il Giornale” Gian Micalessin (che ha evidenziato la “miopia” - nel migliore dei casi - dimostrata dall'UE nella gestione delle primavere arabe, dell'ISIS e dei rapporti con la Turchia del nuovo "sultano" Erdogan), dal magistrato ed ex-sottosegretario Alfredo Mantovano (che ha invece puntato il dito sulla necessità di riscoprire come fattore fondante della nostra identità europea le radici cristiane) agli economisti Alberto Bagnai (la cui presenza è stata un vero “fuori-programma” in quanto, da uomo proveniente storicamente dalle fila dell’intellighenzia “di sinistra”, ha rivelato di come poche ore prima gli fosse stato impedito di intervenire alla manifestazione “La Nostra Europa” organizzata dal centrosinistra a favore dell’UE) e Giulio Tremonti (che ha sostenuto la tesi secondo cui nelle stesse scelte fondative dell'attuale Europa risiedano le fonti dei problemi attuali).

Vero mattatore della convention certamente il filosofo Diego Fusaro, non certo un relatore “ortodosso” per una platea "di destra", ma che ha riscosso scroscianti applausi soffermandosi sulla necessaria difesa dei diritti dei lavoratori in uno scenario macroeconomico in cui il liberismo professato dagli "euroinomani" (Fusaro dixit) di Bruxelles mina alla base le regole stesse del mercato in quanto mette in competizione economie ingessate da norme sindacali e livelli di tassazione elevati con le realtà in via di sviluppo che fanno sostanzialmente dumping fiscale rendendo non competitive le economie occidentali.

Analogamente il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha infiammato la platea evidenziando chiaramente l'inadeguatezza dell'attuale governo Gentiloni, copia “anemica” dell'esecutivo Renzi, e la necessità, dimostrata con dati empirici, di un ritorno alla lira come unico strumento per restituire competitività alla nostra economia e potere d'acquisto alle famiglie italiane.

A testimonianza della ritrovata compattezza del centro-destra hanno portato il loro contributo anche il vicesegretario federale della Lega Nord Giancarlo Giorgetti, il Senatore Gaetano Quagliariello fondatore del movimento “Idea”, il Presidente della Regione Liguria Giovani Toti di Forza Italia ed il Capogruppo di Fratelli d'Italia Fabio Rampelli, che ha focalizzato il suo intervento sulle normative assurde emanate dall'UE come la direttiva Bolkestein. Ha chiuso i lavori Giorgia Meloni, lanciando il "Manifesto per un'Europa dei Popoli" in sette punti a sostegno di una nuova confederazione di nazioni libere e sovrane su cui fin dai prossimi giorni in tutta Italia Fratelli d'Italia raccoglierà firme a sostegno (appuntamento anche a Bra per sabato 1 aprile al mattino in via Cavour).

Le due considerazioni che si possono trarre sono in primis che l'attuale centro-destra pare aver compreso gli errori commessi nel ventennio berlusconiano quando all'indubbia capacità di raccogliere voti non si unì mai (o quasi) la capacità di costruire un substrato culturale d'area che potesse creare le condizioni per un radicamento reale nella società dei principi di quella rivoluzione liberale che forse proprio per questo è rimasta sempre un'eterna incompiuta.

D'altro canto la capacità di tornare a fare elaborazione ed analisi politica, dimostra come questa nuova leadership del centro-destra abbia le potenzialità per diventare veramente classe dirigente affinché la coalizione identitaria e sovranista in caso di vittoria alle prossime elezioni politiche si dimostri in grado non solo di saper gestire la vittoria ma anche e soprattutto di ben governare.

Paola Valvo Fratelli d’Italia AN – Bra, Cherasco e Roero

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