Oltre 7 ettari di rocce e rupi, con due canyon in mezzo ai crinali, regno di felci e rododendri a bassa quota, interamente di proprietà comunale e posto sul versante nord est del paese di Robilante.
L'Orrido della Barme è una piccola “perla” di biodiversità incastonata tra castagneti e faggete umide, sinora mai tutelata. Ma come istituire una forma di protezione e tutela dello spazio comunale e dintorni?
Se ne parlerà venerdì 23 marzo alle ore 21, in biblioteca a Robilante.
Sarà presente un funzionario delle Aree Protette Alpi Marittime che parlerà di candidatura al Patrimonio Umanità per le Alpi del Mediterraneo.
L'incontro e confronto è organizzato dal Comune di Robilante in collaborazione con l'associazione Limodoro (www.limodoro.eu).
"La parola Barme (riparo sotto roccia) nel dialetto locale, e Orrido (definizione possibile per un doppio canyon come il nostro) nel completamento Orrido delle Barme - spiega l'Amministrazione comunale di Robilante- ci piace immaginarlo come Chianocco, già area protetta in Piemonte, quindi di buon auspicio. Nel nostro piccolo sarebbe grandioso emularlo".













