“Un bilancio positivo. L’obiettivo del 65% di differenziata fissato dall’UE e della regione sarà raggiunto prima del 2020. Nel corso del 2017 sono state inoltre coinvolte 110 classi per la didattica nelle scuola, realizzati 8 progetti tematici e accompagnati più di 500 bambini in visita a centri e impianti di raccolta insieme ad un concorso a tema che distribuisce premi per un valore complessivo di 5000 euro oltre iva. Questo è un grande traguardo, crediamo infatti che solo attraverso l’educazione si possano influenzare i comportamenti”.
Lo ha dichiarato Silvano Valsania, presidente di Coabser, il consorzio dei rifiuti di Alba e Bra.
Ieri sera, nella sala del sala del consiglio comunale di Alba, si è svolta l’assemblea dei 55 sindaci del Coabser, occasione in cui sono stati presentati i risultati della raccolta dell’immondizia 2017. Nei 12 mesi scorsi, la raccolta differenziata ha raggiunto il 63,6% - era il 56,5% nel 2016- mentre il rifiuto indifferenziato per il 2017 per abitante è pari a 192,6kg, in diminuzione di 14 chili rispetto al 2016.
La città di Alba è già all’interno del parametro di differenziata fissata da UE e regione, anzi lo supera: è al 67,3%. Il comune di Bra fa ancora meglio, registrando oltre il settanta percento. Sono dieci i comuni già pronti per il 2020, 24 quelli non lontani rispetto ai parametri di legge e 17 quelli ancora distanti. Il peggiore per la differenziata è Sommariva Perno con solo il 41,6% di rifiuti mentre il migliore Marene, con oltre il 90%.
Salgono i comuni che invece li di rientrano nei parametri di legge per chili di rifiuti prodotti all’anno per abitante: sono 14 con il primo posto sempre occupato da Marene. Alba si aggiudica le ultime postazioni della classifica, quartultima, con 239 chili, ben superiore alla media Coabser che si stabilizza a 192.
Grazie alla valorizzazione dei rifiuti differenziati sono stati restituiti ai comuni 1.471.000 euro, di cui 870.000 di introiti dalla carta e 601.000 dalle altre raccolte differenziate.
L’obiettivo per Coabeser, oltre al raggiungimento degli obiettivi di legge, è quello di non incrementare i costi sostenuti dai comuni per i servizi di raccolta e smaltimento.
Rispetto al futuro del consorzio, alla luce della legge regionale 1/2018 sulle norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, entro il prossimo ottobre 2018 dovrà realizzarsi la fusione tra consorzi e, quindi, il Coabser finirà di esistere.