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Al Direttore | 08 ottobre 2018, 13:10

"Il panem viene prima dei circenses": il MoVimento 5Stelle Cuneo risponde a un nostro lettore sulle Olimpiadi invernali

Riceviamo e pubblichiamo

Foto generica

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Gentile Direttore,

abbiamo letto con interesse http://www.targatocn.it/2018/10/03/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/dire-di-no-alle-olimpiadi-significa-perdere-una-grande-occasione.htmlgli articoli riguardo alla mancata candidatura di Torino per le olimpiadi invernali del 2026 ed è necessario dare delle risposte chiare ai cittadini su questo argomento che molto ha fatto discutere.

Le olimpiadi invernali del 2006 di Torino ebbero un impatto positivo soprattutto per quel che riguardava la ricaduta turistica della città. Torino veniva da anni difficili, gli anni Ottanta e Novanta, in cui si viveva il ridimensionamento della FIAT, anni in cui si doveva realizzare il passaggio, delicato, da città a prevalenza industriale a città post industriale, dove la creazione di posti di lavoro non si basava solo più sulle grandi fabbriche. Si doveva sviluppare lavoro da altre fonti ed il turismo all'epoca fu uno dei motori con cui Torino seppe rinnovarsi.

A 12 anni dalle olimpiadi invernali del 2006 Torino ha già effettuato questa conversione da città industriale a post industriale e quindi:

- Quanto sono realmente indispensabili al giorno d'oggi le olimpiadi Invernali per rilanciare l'immagine della città se la città vive già di luce propria e ha attrazioni, permanenti e non estemporanee della durata di tre settimane, che al massimo si devono cercare di valorizzare nel miglior modo possibile?

- Quanto sono stati usati dai cittadini gli impianti realizzati in occasione delle olimpiadi 2006? Si sono recuperati i costi economici e sociali dell'organizzazione? Che dire di strutture abbandonate al degrado come il villaggio olimpico del Lingotto o la pista di Cesana Pariol costata ben 77 milioni di euro e chiusa dalla società che doveva gestirla nel 2011 per i costi di gestione troppo elevati?

- Quanto può incidere nella città di Cuneo e, in generale, nella provincia di Cuneo, l'affaire Olimpiadi se già nel 2006 non furono ospitate gare e le ricadute economiche, o presunte tali, furono in larga parte a vantaggio di Torino e delle cosiddette "montagne olimpiche" ovvero le valli torinesi?

- Abbiamo reali possibilità di successo nell'ottenere i giochi olimpici invernali del 2026, se li abbiamo già avuti solo 12 anni fa, avendo dei competitors che possono mettere in campo risorse ingenti? In Italia non dovremmo, invece, destinare fondi ad altre priorità come la manutenzione delle strade o la creazione di nuovi posti di lavoro stabili?

Troviamo, nei rilievi dello scrivente, un astio forse eccessivo nei confronti del MoVimento 5 Stelle, che è da sempre a favore di politiche ambientali che tutelino la montagna, come dimostrano l'impegno profuso per la variante di Demonte oppure la nuova legge regionale sui rifiuti. Sul lupo ci si deve confrontare comunque con normative europee molto chiare al riguardo e la regione non può prendere iniziative che vadano in grave contrasto con esse.

All’autore dell’articolo diciamo di stare tranquillo, come MoVimento 5 Stelle Cuneo non pensiamo "alle valli alpine piemontesi come se fossero un luna park o, a seconda dei gusti, un wild country da invadere, godersi (e quindi sporcare e inquinare) nei weekend di bel tempo, a Capodanno o Ferragosto, abbandonandole all’oblio per il resto del tempo".

Siamo ben consci dell'importanza delle vallate per il nostro territorio ed è imprescindibile far vivere al meglio la montagna cuneese a chi la vive tutti i giorni creando le migliori condizioni possibili. Questo è un lavoro che si fa con pazienza e che va al di là degli eventi della durata di tre settimane.

Grazie,

il MoVimento 5 Stelle Cuneo

Al Direttore

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