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Attualità | 01 marzo 2019, 15:31

"Il Sacra Famiglia di Mondovì diventerà un ente pubblico: speriamo sia la scelta giusta!"

I consiglieri comunali di minoranza Laura Barello, Luciano D'Agostino, Giampiero Caramello e Guido Tealdi manifestano perplessità: "Dimessi 2 consiglieri su 5 e Diocesi fuori dai giochi: cancellati 130 anni di storia"

"Il Sacra Famiglia di Mondovì diventerà un ente pubblico: speriamo sia la scelta giusta!"

La comunicazione ufficiale, con annesse motivazione delle decisioni che hanno portato alla decisione finale, sarà data ufficialmente in apertura del Consiglio comunale convocato quest'oggi, venerdì 1 marzo, alle 16: la casa di riposo "Sacra Famiglia" di Mondovì si trasformerà in azienda pubblica, come peraltro preannunciato mediante un comunicato stampa da noi pubblicato nei giorni scorsi.

Una scelta che ha generato più di qualche perplessità in seno al Consiglio comunale monregalese, con particolare riferimento ad alcuni esponenti della minoranza, quali Laura BarelloLuciano D'AgostinoGiampiero Caramello e Guido Tealdi, che hanno commentato: "Auguriamoci che sia la scelta giusta! Per mesi la vicenda della trasformazione è stata chiaramente al centro di una disputa politica. Abbiamo lamentato la mancanza di trasparenza del sindaco nel non essersi confrontato sulla situazione in Consiglio comunale. Soltanto nella prossima seduta (oggi, ndr), a scelta fatta, verrà data semplice comunicazione, di cui possiamo solo prendere atto, ma resta il dubbio sul perché la quasi totalità delle case di riposo (Ipab), come la Sacra Famiglia, si sono trasformate  in Fondazione di diritto privato".

"Avendo seguito con attenzione la vicenda - proseguono i rappresentanti dell'opposizione -, ci pare chiaramente forzata l'interpretazione per cui la scelta pubblica fosse l'unica percorribile, anzi addirittura obbligata. C'è voluto oltre un anno di contrasti per capirlo? Non lo pensiamo. Infatti, il percorso non è stato senza traumi: 2 consiglieri di amministrazione su 5 si sono dimessi perché la politica si è, ahinoi, insinuata nella casa di riposo. Una situazione non accettabile, un metodo di indurre le scelte che probabilmente, in ultimo, ha portato la Diocesi a prendere la decisione di uscire dal 'Sacra Famiglia': così si cancellano 130 anni di storia e si cancella quello spirito di solidarietà e carità cristiana che ha sempre ispirato l'eccellente gestione della casa di riposo".

I quattro hanno ancora asserito: "Di tutto questo l'amministrazione comunale dovrà farsi responsabilmente carico, soprattutto degli effetti che questo e il nuovo assetto pubblico potranno avere sul futuro della casa di riposo. Speriamo davvero che la decisione presa sappia garantire a questa importante risorsa del nostro territorio di poter continuare ad assicurare un servizio di eccellenza a favore dei nostri concittadini più deboli, al valido personale di mantenere sempre un rapporto di lavoro diretto con il nuovo ente e di non trovarci tra poco tempo a prendere coscienza che non è stata la scelta giusta".

Alessandro Nidi

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