Ogni giorno uno spunto per continuare a sperare, per potenziare la resilienza e per ri- adattare la propria vita alle nuove condizioni.
Una quarantena “senza manuale di istruzioni” ci induce a riflettere sull’imprevedibilità della vita e può diventare slancio per rimettersi in gioco e continuare a crescere, nonostante il dolore e la paura.
Gli psicologi del Trauma Center del S.Croce Maura Anfossi, Gemma Falco, Cristina Giordana, Andrea Pascale, Arianna Piacenza
Una crisalide nel suo bozzolo ristretto.
Mi sento un po’ così da qualche giorno. La malattia ci ha avvolto intorno strati opachi di isolamento e di silenzio. La vita si è sospesa: la si scorge in lontananza ed offuscata.
È il tempo dell’attesa: un tempo strano, malinconico, noioso. Mi manca la naturalezza dei contatti, degli abbracci, dei sorrisi visti bene, da vicino. È il tempo per guardarci dentro e per sognare, desiderare, progettare. Buttare via i risentimenti, le zavorre e le fatiche. Le arrabbiature inutili e le sterili amarezze. Tenere solo l’essenziale: alleggerirci, trasformarci e poi dipingerci le ali.
Le mie le vorrei semplici, flessibili e leggere. Per riscoprire l’importanza delle cose piccole, normali, scontate solo in apparenza e delicate. Le pregusto ed intravedo già la fine oltre il guscio: le farfalle.
Auguro a ciascuno, nella crisi, di far crescere la sua natura più profonda, più autentica e più vera. Di amarla, amarsi e di volare!













