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Sanità | 25 marzo 2020, 19:30

Tenere il piede in due scarpe

Il realismo magico è questo per Robert Gonsalves, architetto e pittore canadese: l’occhio sognante non nega il reale ma espande lo sguardo a uno spazio aggiuntivo, in cui è possibile stare e gioire

Tenere il piede in due scarpe

Ogni giorno uno spunto per continuare a sperare, per potenziare la resilienza e per riadattare la propria vita alle nuove condizioni.

Una quarantena “senza manuale di istruzioni” ci induce a riflettere sull’imprevedibilità della vita e può diventare slancio per rimettersi in gioco e continuare a crescere, nonostante il dolore e la paura.

Gli psicologi del Trauma Center del S.Croce Maura Anfossi, Gemma Falco, Cristina Giordana, Andrea Pascale, Arianna Piacenza


E se il ponte di Cuneo fosse una fila di navi sospinte dal vento? E queste coperte non fossero lana, ma prati cosparsi di viole e rugiada? Allora saremmo un aereo che s’alza leggero e si spinge al di sopra di questo soffitto. Non avrebbe pareti la stanza se non per proteggerci e darci calore.

Il realismo magico è questo per Robert Gonsalves, architetto e pittore canadese: l’occhio sognante non nega il reale ma espande lo sguardo a uno spazio aggiuntivo, in cui è possibile stare e gioire.

In questi giorni difficili, non possiamo ingannarci o sminuire. È l’evidenza a smentirci, con una routine sottosopra ed ondate di immagini e numeri assurdi. Dobbiamo essere lucidi e saldi, ma anche pronti a giocare, a fantasticare, a bonificare il dolore e restare bambini.

Possiamo farci realisti magici, insomma, capaci anche adesso di prendere il bello e volare al futuro, con un piede per terra ed un piede nei sogni.

G.F.

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