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Economia | 02 aprile 2020, 05:03

La prostituzione non si ferma nonostante il virus

Naturalmente non tutte le imprese legate al settore della prostituzione ignorano le indicazioni sanitarie

La prostituzione non si ferma nonostante il virus

Nonostante la situazione di allarme mondiale che il COVID19 ha provocato nella maggior parte dei paesi europei, in Italia il settore della prostituzione non si ferma. Questi sono i dati che la Polizia di Stato ha diffuso a seguito di alcuni controlli effettuati in tutto il paese al fine di prevenire la diffusione del virus.

In queste settimane di isolamento, forze dell’ordine come le Mobile Squad stanno intensificando i controlli per evitare che le persone escano di casa. È l’unico modo per riuscire a contenere la pandemia e proteggere la salute pubblica. Tuttavia, nonostante i richiami e la situazione di allarme generale, il settore della prostituzione è ancora attivo, una situazione preoccupante.

L’assenza di restrizioni nell’ambito della prostituzione

Naturalmente non tutte le imprese legate al settore della prostituzione ignorano le indicazioni sanitarie. Ad esempio, millerotici.com rappresenta il primo portale ad aver inserito un’avvertenza e ad aver invitato gli utenti a restare a casa e a rispettare le restrizioni imposte dallo Stato. Ma non tutti hanno agito allo stesso modo.

La prostituzione negli appartamenti sembra essere ancora normalmente esercitata. Questo lo sappiamo in virtù di alcuni controlli realizzati dalla polizia nella zona di San Miniato, in Italia, una zona nota per alcuni locali adibiti alla prostituzione. Qui è stato possibile appurare che i clienti si recano agli appuntamenti con le prostitute in taxi o con veicolo privato per continuare a godere dei loro servizi.

Questo è solo un esempio di come parte del settore stia reagendo all’emergenza sanitaria. Nonostante ci siano severe restrizioni alla mobilità e al traffico veicolare, la verità è che ci sono ancora clienti che fanno visita alle prostitute durante la quarantena. Inoltre, anche le stesse prostitute hanno denunciato di essere state costrette a prostituirsi in questi giorni.

Ci troviamo al cospetto di una situazione di allarme in quanto questi contatti intimi possono far proliferare ulteriormente il virus: tra le prostitute e i clienti ma anche tra i clienti e le rispettive famiglie. Per cercare di arginare questa situazione, nella regione Lombardia hanno provato a effettuare controlli installando alcune unità in strada, vale a dire volontari che controllano i passanti e i veicoli in transito. Questi volontari hanno comunicato alle autorità che, nonostante le restrizioni, la prostituzione è ancora operativa abitualmente.

Denuncia dell’associazione APG32

Inoltre, sono stati registrati possibili casi di traffico di esseri umani: sono stati avvistati alcuni individui con delle donne che avevano persino il volto coperto mentre si trovavano per strada. Sono donne esposte a una situazione di abuso e che, per questo motivo, andrebbero disciplinate quanto prima.

Questa denuncia mette sull’attenti le autorità, sia locali che nazionali, in merito a queste possibili vittime che si vedono costrette a uscire nonostante le proibizioni. L’associazione d’ispirazione cattolica invita a combattere contro questa situazione e a evitare che il virus continui a diffondersi nel paese.

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