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Attualità | 29 aprile 2020, 09:05

“Quella del 4 maggio è una falsa ripartenza”: Ascom Fossano fa appello alle istituzioni

“Quello che viene chiesto è un sacrificio troppo pesante senza che sia messa in campo un’azione reale, importante, immediata, efficace e diretta”.

“Quella del 4 maggio è una falsa ripartenza”: Ascom Fossano fa appello alle istituzioni

Per Ascom Fossano quella della Fase 2 è “una falsa ripartenza” per il commercio, il turismo, i servizi e i trasporti.

Dopo le parole del premier Antonio Conte di domenica 26 aprile, che ha tolto la speranza a moltissime classi merceologiche di riavviare le proprie attività, Ascom Fossano ha scritto alle istituzioni per chiedere un segnale forte con linee guida chiare e “un’azione reale, importante, immediata, efficace e diretta”.

A entrare nel dettaglio è il presidente di Ascom Fossano Giancarlo Fruttero che si augura che questa azione possa indirizzare le istituzioni verso la strutturazione di misure fiscali a sostegno delle aziende: “Urge liquidità vera attraverso contributi a fondo perduto, zero burocrazia e una moratoria fiscale e contributiva al 31 dicembre” queste le misure inderogabili, oltre al fatto che per Fruttero: “si deve ripartire il prima possibile e non il 18 di maggio o, addirittura il 1 giugno”.

Nella lettera indirizzata alle istituzione si legge lo “sconcerto e l’amarezza”.

“Davvero aprire un negozio, un bar, dove entrerebbero una o due persone alla volta con la mascherina e quanti, viene considerato più pericoloso che aprire una fabbrica con centinaia di lavoratori?” si chiede Ascom. “Ci saremmo aspettati un provvedimento diverso per l’inizio di questa Fase 2, con regole chiare e che dessero soprattutto le attività a molte attività di tornare ad aprire. Pensiamo che il negozio di vicinato possa essere un buon mezzo per evitare assembramenti nei pochi punti aperti della città. Aprendo più punti vendita, si può decongestionare l’afflusso ai supermercati. Con l’apertura dei nostri negozi, si poteva gradualmente ritornare a creare un movimento di fiducia e la voglia di normalità”.

L’assenza di linee guida definitive per l’apertura è una sensazione percepita da molti esercenti da noi interpellati in queste settimane che rende ancora più difficile lo stop forzato: cosa acquistare? Che dispositivi di protezione utilizzare? Sono domande che in molti commercianti si stanno ponendo.

“A livello locale, come Ascom siamo sempre stati operativi per supportare le imprese che si trovano travolte dall’emergenza, nella soluzione di mille incombenze, da quelle più operative a quelle interpretative di decreti complessi che si avvicendano alla stregua di un settimanale in edicola” per Ascom, dunque è arrivato il momento di intervenire a livello istituzionale: “Ci faremo, come abbiamo sempre fatto, portavoce di questa istanza a ogni livello, locale, provinciale, regionale, nazionale, perché le nostre imprese, i negozi e il comparto turistico sono al collasso e non li si può condannare alla chiusura, con la leggerezza manifestata nelle dichiarazioni di questi giorni”.

Agata Pagani

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