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Attualità | 20 maggio 2020, 11:15

Ceva: la maggioranza dice no al Consiglio comunale in streaming

Respinta la proposta avanzata dalla minoranza per bocca del consigliere Fabio Mottinelli

Ceva: la maggioranza dice no al Consiglio comunale in streaming

"Si tratta di un passo che dovrebbe essere scontato, utile soprattutto in questa situazione di emergenza": con queste parole il consigliere comunale di minoranza di Ceva, Fabio Mottinelli, ha presentato la sua proposta di istituire la diretta streaming delle sedute del Consiglio comunale.

Non la pensa così, però, il sindaco, Vincenzo Bezzone, che ha definito lo streaming sicuramente uno strumento utile per le videoconferenze, ma che per un atto ufficiale come l'adunanza del Consiglio comunale presenta troppi aspetti fumosi. Inoltre, le piattaforme gratuite non assicurano credenziali sicure, soprattutto per questioni di privacy e per tutela del pubblico presente. 

Il vicesindaco Lorenzo Alliani si è allineato alla posizione del primo cittadino, sottolineando che "ci sono aspetti che vanno regolamentati, in particolare nel caso in cui vengano trattati argomenti delicati". Dal punto di vista politico trova la cosa "troppo spettacolare" e anche in passato non era stato d'accordo con la proposta avanzata dal consigliere Boccardo di ricorrere a riprese della seduta. 

Ritiene altresì che sia uno strumento "antidemocratico" e che svuoti il ruolo stesso del Consiglio comunale, l'aspetto istituzionale e democratico in nome dell'apparire e del dimostrare chi la sa più lunga. "Quando in Consiglio si tratta un argomento particolare di persona fisica, il sindaco fa sgombrare l'aula dal pubblico per affrontare l'argomento a porte chiuse. Come può un tecnico che sta filmando cancellare cognomi, nomi, associazioni, enti, somme di denaro sotto forma di contributi, giudizi, apprezzamenti e magari errori anche causati in buona fede? Il rischio è di compiere un atto antidemocratico in nome dello spettacolo"

L'amministrazione ha dunque bocciato l'istanza, riservandosi tuttavia, con la consulenza di esperti e dello stesso DPO, di verificare altri canali e, soprattutto,  una regolamentazione a tutela sia del pubblico che degli stessi consiglieri nell'espletamento della trattazione degli argomenti, in particolare quelli che riguardano persone o situazioni delicate. 

Il consigliere Mottinelli, deluso dalla risposta, ha rilevato che "quando non sussiste la volontà di fare, si trovano tutti i lati negativi", suggerendo lo spostamento dell'orario del Consiglio in modo da consentire una maggiore partecipazione della popolazione.    

Alessandro Nidi

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