“Un uomo che ha realizzato i propri sogni”: è così che Sara, figlia di Sergio Giraudo, descrive suo padre in uno dei capitoli conclusivi – l’altro è a opera del fratello di Sara, Domenico, attualmente assessore del Comune di Cuneo - di “Scelte e sfide”, l’autobiografia che raccoglie le esperienze di vita di una delle figure più importanti della storia recente della città di Cuneo.
Oltre 30 anni di attività come insegnante e 10 nell’azienda agricola di famiglia, più di 20 come consigliere e assessore comunale, cinque come consigliere provinciale e quasi 17 all’interno della Fondazione CRC, oltre ovviamente ai 36 passati alla guida della sezione provinciale della LILT (il cui testimone è passato, recentemente, al vicesindaco Patrizia Manassero); sono questi i numeri che disegnano – nelle pagine del libro – l’esperienza e l’impegno di Giraudo, partito dalla sua San Pietro del Gallo e diventato vero protagonista del volontariato, delle istituzioni e della politica cuneese.
Ieri (giovedì 22 ottobre) il libro è stato presentato nello spazio incontri della Fondazione CRC. Presenti per l’occasione – oltre all’autore – il sindaco di Cuneo Federico Borgna, il presidente della Fondazione Giandomenico Genta e il presidente della CRT Giovanni Quaglia.
Scelte e sfide, quindi. “Abbiamo fatto tante cose, negli anni, e le abbiamo fatte bene – ha commentato Giraudo, con il modo ironico e fermo che ha caratterizzato la sua intera esperienza politica, istituzionale e associazionistica - : per questo ho pensato di inserire nel libro quelle che penso potrebbero essere memorie interessanti e importanti, la realtà scritta del mio percorso di vita”.
Tra queste memorie, anche i percorsi che hanno portato alla realizzazione di tre importanti opere urbanistiche come il palazzetto dello sport, il mercato del MIAC e il collegamento stradale Est-Ovest. “Per portarle a compimento non abbiamo seguito diatribe aziendali o progettuali, abbiamo lavorato insieme, tutti i coinvolti, con entusiasmo: credo nessuna possa dire che abbiamo sbagliato a realizzarle. Per il palazzetto, nello specifico, siamo riusciti a intercettare i 2 miliardi a fondo perduto messi in campo dal Governo di allora in occasione dei mondiali di calcio del ‘90; in molti pensavano non fossero accessibili, ma alla fine è bastato unicamente muoversi concretamente”.
“In questo volume si affrontano diversi concetti, oltre ai due riportati nel titolo – ha detto Quaglia - : persone, comunità, bene comune, entusiasmo, responsabilità e concretezza. Ma si parla anche di memoria e del senso di donare agli altri qualcosa di sé, anche sacrificando elementi personali: ogni atto di solidarietà significa restituire qualcosa di ricevuto precedentemente, e senza quest’ottica mantenere fiducia nel futuro è difficile. Centrali sono anche i concetti di responsabilità e personalità: il senso per la prima forse a volte a volte manca, oggi giorno, mentre la seconda è sempre servita a Sergio per collaborare e condividere in modo proficuo. Per stare con la gente, sempre, in mezzo alle storie dei suoi cittadini”.
“Leggendo il libro due elementi mi hanno colpito in modo particolare – ha anche aggiunto il sindaco Borgna - : l’aspetto “dinastico” della famiglia Giraudo, da sempre impegnata in diversi modi e sensi nell’amministrazione della nostra città, e i progetti delle grandi opere che così tanto, ancora oggi, impattano e hanno impattato nelle vite dei cittadini. Per fare l’amministratore è sempre servito sangue freddo, perché rimanere nella comfort zone porta all’immobilismo. E di questo Sergio è certamente un esempio”.