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Attualità | 03 novembre 2020, 12:11

Dronero, Beccacini (Pro Dronero) su piazza Scaglione: "Il progetto di riqualifica? Non sono d'accordo e rassegno le dimissioni dall'ANPI"

L'intervento a opera del Comune vede coinvolto anche questo monumento, mantenuto ma naturalmente diverso ora nell’aspetto. Una delicata memoria, per molti apparsa deturpata

Dronero, Beccacini (Pro Dronero) su piazza Scaglione: "Il progetto di riqualifica? Non sono d'accordo e rassegno le dimissioni dall'ANPI"

Si fa sera su Dronero. Soltanto il rumore delle macchine in strada e sul mio viso la carezza del vento fresco d’autunno. In piedi, in silenzio resto, non per caso davanti ad uno dei monumenti simbolo di questa città: la Memoria ai Caduti di Piazza Scaglione.

Il progetto riqualificazione urbana, ad opera del Comune, ha visto coinvolto anche questo monumento, mantenuto ma naturalmente diverso ora nell’aspetto. Una delicata memoria, per molti apparsa deturpata. Nei giorni scorsi, infatti, sulla pagina social “Sei di Dronero se…” dedicata alle notizie della città, tantissime sono state le proteste da parte della popolazione.

Incontro telefonicamente Corrado Beccacini, Presidente della Pro Dronero. Tra i Consiglieri dell’ANPI, pochi giorni fa ed in disaccordo con le scelte attuate dall’Associazione nell’appoggiare il progetto di riqualificazione urbana, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni dall’incarico. Una lunga ed arricchente conversazione, come trovo sia sempre, al di là delle opinioni, l’incontro con persone che credono nell’impegno a costruire se stesse. Decisione sofferta, molto chiara però la sua posizione, come  altrettanto presente il senso di responsabilità riguardo alla propria persona. Le parole nascono in noi e pregnanti di significato, se riconosciute, diventano poi azioni. 

Corrado Beccacini: “Era il 1955 quando i Partigiani superstiti decisero di erigere un Monumento dedicato ai loro Caduti nella Piazzetta intitolata ad un loro comandante, Mario Scaglione, primo Sindaco della Dronero Liberata. Un Monumento semplice, ma carico di tanti significati, con cui avevano voluto ricreare simbolicamente un paesaggio tipico delle nostre montagne su cui molti di loro avevano combattuto e molti dei loro compagni avevano dato la vita. Una piccola altura, con sulla cima una roccia ed una cascatella, alla sua base dei piccoli massi scoscesi simili a quelli che avevano incontrato tante volte lungo i loro sentieri, e poi un abete, un'altra conifera più grande, una betulla e tante altre piante più piccole tipiche della nostra Valle. Uomini e donne semplici, umili ma dai grandi valori, avevano saputo costruire quello che giustamente era forse considerato il più bel monumento alla Resistenza di tutta la Provincia, un luogo caro all'intera Comunità Dronerese. Una perizia aveva messo in dubbio la stabilità dell'abete, ma certamente si sarebbe potuto salvare il cipresso, quello che molti ricordano semplicemente come il grande "pino" che si vedeva in lontananza già dall'imbocco del Viale Sarrea. Sarebbe stato certamente possibile tagliare alcuni rami bassi ,volendo anche abbassare la chioma di un paio di metri, ma non era assolutamente obbligatorio il suo abbattimento. A maggior ragione la maestosa betulla poteva essere semplicemente potata, tanto più che alcuni cittadini si erano offerti per sostenere tutti gli eventuali costi, ma anche questa proposta non è stata accolta all'amministrazione comunale. Credo che determinate sensibilità avrebbero meritato un rispetto diverso e che si sarebbe dovuto trovare anche all'interno del nostro Direttivo una sintesi unitaria che non desse la copertura istituzionale allo sfregio di un Monumento che, lo ripeto, apparteneva all'intera Comunità Dronerese e non solo ad un numero limitato di persone. Non mi rimane, a fronte di questo scempio, che rassegnare le mie dimissioni dal Direttivo Dronerese dell'ANPI, pur continuando a condividere tutti i valori che ho sempre cercato nel mio piccolo di mantenere vivi all'interno della mia Città perché voglio che almeno i più giovani sappiano che non tutti abbiamo dato il nostro consenso a ciò che giustamente viene adesso percepito come un'autentica pugnalata al cuore di Dronero ... PER QUEL POCO O TANTO CHE CONTA .... NON NEL MIO NOME !!!”

Beatrice Condorelli

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