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Attualità | 11 febbraio 2021, 07:45

Ospedale unico, ma dove? Il Saluzzese si affida ai dati su bacino d’utenza, distanze e tempi di percorrenza

Nessuna scelta di un sito preciso, ma un’indicazione di massima da portare sui tavoli della commissione ad hoc annunciata da Icardi. Qui, per il saluzzese, siederanno Mauro Calderoni, Paolo Vulcano e Silvano Dovetta

L'ospedale di Saluzzo

L'ospedale di Saluzzo

La Consulta dei sindaci del Saluzzese si è riunita ieri sera. Unico punto all’ordine del giorno: la questione del nuovo ospedale. Nulla si sbilancia circa la scelta di sito specifico per il nuovo presidio.

Il primo dato che emerge dall’assemblea dei sindaci di uno dei tre “sub ambiti” del quadrante Nord Ovest della provincia di Cuneo – nonostante il dovuto riserbo con il quale filtrano le notizie – è, come ci conferma il primo cittadino di Saluzzo, Mauro Calderoni, la “piena e totale convergenza degli Amministratori” sul tema. “Una riunione molto partecipata – aggiunge – segno che l’argomento è sentito”.

L’assemblea ha individuato i suoi portavoce che andranno a sedere all’interno della commissione ad hoc annunciata dall’assessore regionale alla Sanità: Paolo Vulcano, sindaco di Manta, sarà il rappresentante dei Comuni “minori” – per la pianura – e Silvano Dovetta, sindaco di Venasca e presidente dell’Unione montana Valle Varaita, rappresenterà per l’appunto la Montagna.

Nell’ampio valzer di interventi che si sono susseguiti durante l’incontro, “derivano cinque, sei elementi di valutazione da portare al tavolo di quadrante” con le altre aree del territorio e con la Regione.

Nessuna scelta su un sito preciso rispetto ad un altro, dunque.

Ma, comunque, una linea di massima da seguire: l’ospedale non dovrà aumentare ulteriormente le distanze, specialmente dai centri montani. Un ragionamento che può anche poggiare le sue basi sulla scorta di quanto già successo, nella nostra Provincia, per l’edificazione dei nuovi ospedali di Mondovì e Verduno.

Questo in virtù di una serie di fattori.

Il primo: il sub-ambito di Saluzzo e delle sue vallate conta 38 Comuni, con una popolazione complessiva di 89mila abitanti, sui 175mila del quadrante Saluzzo-Savigliano-Fossano.

Un territorio che caratterizzato da una ben specifica connotazione geografica, con tutto ciò che questo comporta. In primis, trasporti e tempi di percorrenza. Il tempo necessario per compiere – ad esempio – il viaggio, anche solo in auto, verso l’ospedale.

Alcuni dati, fonte Google Maps: da Pontechianale all’attuale ospedale di Saluzzo ci vogliono 1 ora e 7 minuti (57,2 chilometri). 1 ora e 18 minuti, invece, per raggiungere il Santissima Annunziata di Savigliano (69,3 chilometri).

Cambiando vallata, da Crissolo al “Civile” di Saluzzo servono 36 minuti di auto, percorrenza di 33,3 chilometri. Crissolo-Santissima Annunziata: 51 minuti, 46,7 chilometri.

Elementi che non potranno non essere tenuti in conto nella scelta del nuovo sito per l’ospedale unico e che il Saluzzese porterà sul tavolo della commissione che andrà a riunirsi nelle prossime settimane. Perché la location del nuovo ospedale dovrà tenere conto anche di questo: il territorio (tutto) non potrà vedersi allontanato ulteriormente dai servizi.

In tal senso, nulla di più emerge circa il “dove” pensare di erigere il nuovo nosocomio.

Abbiamo condiviso alcuni elementi oggettivi da cui non si può prescindere e che porteremo al tavolo di quadrante. – le parole di Calderoni – Tra questi, caratteristiche orografiche del territorio, assetto della viabilità, qualità e capillarità dei servizi di trasporto pubblico locale, tempi di percorrenza e numero di cittadini residenti nel sub-ambito ‘saluzzese’”.

Guai però a nominare l’“area Lagnasco”, nonostante la dicitura si usi da anni per individuare la zona, seppur a cavallo del confine con Savigliano: ieri ci è costata una sorta di parziale rettifica, su richiesta diretta dell’assessorato regionale, che ha mobilitato il proprio ufficio stampa.

Nicolò Bertola

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