Case di Comunità, Ospedale di Comunità e Centrale Operativa Territoriale. Realtà di cui abbiamo sentito parlare nei giorni scorsi, fresche di finanziamenti pari a 55,8 milioni di euro per la provincia di Cuneo, tra risorse Pnrr e altri finanziamenti. Facciamo chiarezza per poi soffermarci sulle Case di Comunità.
Le Case di Comunità sono strutture in cui opera un’équipe multi professionale di medici di famiglia, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e che può ospitare anche assistenti sociali.
L’Ospedale di Comunità è una struttura della rete territoriale a ricovero breve, destinata a pazienti che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica, intermedia tra la rete territoriale e l’ospedale (di norma dotata da 20 a massimo 40 posti letto).
La Centrale Operativa Territoriale è uno strumento organizzativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del cittadino/paziente e di raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale nei diversi setting assistenziali: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza.
Tra le Case di Comunità che interessano l’Asl Cn2, oltre a quelle di Alba e Bra, ci sono le strutture di Cortemilia, Dogliani e Santo Stefano Belbo nelle Langhe, senza dimenticare Canale nel Roero. Realtà sanitarie che permetteranno di dare importanti servizi di prossimità a questi centri e ai loro territori limitrofi. Abbiamo intervistato i sindaci.
CORTEMILIA
Il sindaco Roberto Bodrito afferma: «Il potenziamento della casa di comunità presente a Cortemilia sarà possibile grazie a uno stanziamento concordato con la Regione Piemonte. Dopo il “progetto Senior” dell’Asl, che viene svolto al terzo piano della struttura ed è dedicato alle persone più anziane, il nuovo finanziamento permetterà ulteriori migliorie all’edificio, così da poter poi offrire alla comunità un’offerta sanitaria con più figure mediche specialistiche. Sarà un grande passo in avanti per il paese e il territorio circostante, che sarà dotato di un servizio di prossimità sempre più competitivo».
DOGLIANI (ASLCN1)
Il primo cittadino Ugo Arnulfo afferma con soddisfazione: «Un gradito ritorno al passato con uno sguardo rivolto a un futuro sanitario importante. Definisco così la possibilità di attivare una Casa di Comunità per Dogliani e le vallate limitrofe che presumibilmente vedrà la luce nell’attuale sede dove sono presenti le associazioni, già sede Asl del passato.
È un bene prezioso avere una struttura sanitaria del genere, a conferma di come, post pandemia, sarà fondamentale offrire ai cittadini sedi di prossimità che permettano cure più veloci e meno accentrate nei grandi ospedali. Pensi che un tempo a Dogliani c’era anche radiologia… .
Se l’Asl confermerà la scelta dell’edificio sopra citato, troveremo una soluzione anche per le varie associazioni doglianesi, vero motore della nostra comunità. Abbiamo tempo circa due anni per tornare ad avere una sanità attiva anche a Dogliani».
SANTO STEFANO BELBO
Anche le parole del sindaco Laura Capra sono piene di soddisfazione: «All’attuale edificio dove vengono erogati alcuni servizi Asl verrà ampliato per costruire una casa di comunità capace di offrire alla popolazione prestazioni sanitarie sempre maggiori così da rendere il nostro paese punto di riferimento anche le vallate limitrofe. Sono soddisfatta per questo progetto perché la salute delle persone è uno degli aspetti prioritari della nostra vita».