C'è fermento a Borgo San Dalmazzo, in vista delle prossime elezioni comunali. In attesa di sapere se si voterà a maggio o nel mese di ottobre, è già scattato il toto-scommesse sul dopo Beretta.
L'unico gruppo civico sceso ufficialmente in campo è "La Torre" con l'ex Marco Borgogno come candidato papabile.
E, se dalla maggioranza tutto tace, c'è un altro nome che circola con insistenza: è quello della ex vice sindaca Roberta Robbione, che ha rassegnato le sue dimissioni in aperto contrasto con il primo cittadino.
Dal canto suo, Robbione non smentisce nè conferma la candidatura, ma ammette "la necessità di un impegno concreto per il bene della città con una collaborazione fattiva tra donne". Una dichiarazione importante che va ad avallare la volontà espressa da molti di avere finalmente un sindaco donna a Borgo.
Chi potrebbero essere dunque queste donne?
Molto vicina a Roberta Robbione è l'ex assessore alle Manifestazioni Clelia Imberti.
Un nome più imprevedibile ma, pare, molto concreto è poi quello di Katia Manassero, imprenditrice e presidente di zona per Confartigianato Imprese Cuneo.
Circola anche la collaborazione con Armando Boaglio, persona con lunga esperienza politica che ha già lavorato in alcune precedenti amministrazioni.
E ancora Fabio "Nando" Armando, ex presidente Aib di Borgo.
Con loro, Roberta Robbione avrebbe già messo in piedi una serie di incontri, lavorando a un programma elettorale sicuramente condiviso e costruito dal basso, ascoltando le esigenze di cittadini e associazioni.
Una lista civica dunque, che raccoglierebbe diverse anime presenti in città.
E la minoranza cosa fa? Piermario Giordano, presidente delle Aree Protette Alpi Marittime e candidato sindaco nel 2012, ci aveva detto che stava lavorando a un programma innovativo per il futuro della città con alcuni amici.
Chissà se i competitor si stupiranno di trovare alcuni nomi a fianco di Roberta Robbione. E se finalmente inizieranno a giocare a carte scoperte. I borgarini sono curiosi di sapere... .