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Economia | 07 luglio 2022, 13:50

Certificazione ISO: quando è obbligatoria e a cosa serve

La Certificazione ISO è un insieme di norme definite dall’International Organization for Standardization

Certificazione ISO: quando è obbligatoria e a cosa serve

La Certificazione ISO è un insieme di norme definite dall’International Organization for Standardization e serve a delineare in modo univoco e senza possibilità di equivoco i requisiti necessari per i sistemi di gestione della qualità all’interno di ogni ambito aziendale.

La grande peculiarità di questo insieme di norme risiede nella sua grande flessibilità e possibilità di adattamento a seconda dei più svariati contesti aziendali.

La certificazione ISO più nota ed adottata è la ISO 9001; più di 170 Paesi ed oltre un milione di aziende hanno deciso di adottare questo quadro normativo per delineare i loro processi di qualità.

Certificazione ISO: di cosa si tratta

Più in particolare andiamo a vedere cos’è esattamente la certificazione ISO.

Si tratta di un vero e proprio certificato, un “marchio” a tutti gli effetti che l’azienda può vantare per dimostrare a clienti, mercato e fornitori, che i servizi ed i prodotti offerti corrispondano alle norme definite dall’ISO 9001 e che tutti i passaggi della filiera produttiva sono verificabili.

Il principio fondamentale della certificazione ISO è il miglioramento continuo.

Proprio per questa ragione il Legislatore stesso ha definito questa norma in continuo mutamento e ha apportato azioni correttive secondo la norma ISO 9000:2015 .

Vediamo insieme nel dettaglio di cosa si tratta.

Certificazione ISO: il principio del miglioramento continuo

Come abbiamo visto qualche riga fa, la certificazione ISO è sinonimo di garanzia di qualità dei processi produttivi aziendali di ogni genere.

Per continuare a soddisfare i severi standard richiesti, il miglioramento degli strumenti di valutazione è essenziale.

Le cosiddette azioni di miglioramento secondo la nuova certificazione ISO devono essere generate da un’attenta analisi dei rischi derivata dall’osservazione del contesto.

Le azioni di miglioramento proposte sono, tradizionalmente, di due tipi: ci sono le azioni preventive, ossia quelle volte a ridurre o evitare che si incorra nella non conformità e poi ci sono gli obiettivi di miglioramento, cioè l’impegno da parte delle aziende nel cogliere ogni genere di opportunità si possa presentare al fine di migliorare la qualità dei processi aziendali.

Le azioni correttive invece, secondo l’ultimo aggiornamento delle norme della certificazione ISO, sono volte ad eliminare ciò che rende un’azione non conforme alla certificazione; tenerne traccia è fondamentale per avere memoria di quali azioni siano state svolte al fine di eliminare la causa di non conformità.

Certificazione ISO: come si ottiene

Ma come ottenere la certificazione ISO e a chi richiederla?

Per ottenere la certificazione sarà necessario fare richiesta ad un Ente Certificatore riconosciuto; ci si dovrà poi avvalere, in parallelo, di una società di consulenza specializzata che possa guidare l’azienda attraverso le diverse fasi del processo.

Soltanto dopo aver valutato il contesto e migliorato i processi aziendali secondo gli standard richiesti, l’azienda potrà richiedere la certificazione ISO all’Ente Certificatore.

Il percorso di certificazione, come anticipato, sarà volto a rendere conforme ogni passaggio dei diversi processi aziendali rispetto alla normativa vigente attraverso un’attenta analisi dei punti di debolezza da poter poi affrontare con un percorso fatto di concreti interventi volti a rendere i processi idonei alla normativa.

La certificazione ISO ha durata triennale e può essere rinnovata sempre seguendo il percorso sopra definito.

Ogni triennio infatti le aziende devono mettere in atto un vero e proprio lavoro di check up rispetto alla qualità richiesta dalla certificazione ISO attraverso un auditing del sistema gestione qualità.

I risultati di questi “test intermedi” verranno gestiti ogni anno insieme all’ente certificatore che provvederà ad una verifica, definita anche visita di sorveglianza.

Questa visita serve a far rispettare il concetto di miglioramento costante e continuo sopra accennato, oltre che a verificare che l’azienda continui ad apportare migliorie e prestare attenzione alla qualità dei processi produttivi anche dopo aver ottenuto la certificazione ISO.

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