L'atto notarline firmato nel novembre dello scorso anno tra Comune di Cuneo ed Eurofim - riguardante il trasferimento dalla seconda al primo delle opere e dei beni compresi nel PEC R-4C come obblighi urbanistico-edilizi - non è valido?
A sollevare ombre sulla compiutezza del documento, che metterebbe però la parola fine al contenzioso più che quarantennale tra i due soggetti, è stato Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni). Che nel corso dell'ultimo consiglio comunale ha riportato l'attenzione sull'argomento, commentando poi a posteriori la discussione.
La storia quarantennale del "PEC R-4C"
Il "PEC R-4C" del Comune di Cuneo riguarda un'area di 44.390 metri quadri comprendenti piazza della Costituzione, via Einaudi, la rampa dell'est-ovest, corso Gramsci e via Bongiovanni.
Proprio Cuneo per i Beni Comuni, nel gennaio 2019, aveva sollevato la questione in una 'storica' commissione consiliare tenutasi in sala Vinaj, dove avevano fatto bella vista i numerosi faldoni con la documentazione vecchia di oltre quarant'anni.
Il contenzioso tra Eurofim e l'ente comunale prosegue sostanzialmente sin dal 22 luglio 1980. A novembre 2021 - tramite l'atto della cui validità il consgiliere Sturlese dubita - erano stati definiti gli obblighi urbanistico-edilizi ufficializzando il passaggio a titolo gratuito al Comune dell'area di piazza della Costituzione, il trasferimento delle opere di urbanizzazione primaria e la cessione dei posti auto a uso pubblico e, in un secondo momento, dei magazzini al di sotto della piazza.
Sturlese: "Rimangono i dubbi sull'abitabilità degli immobili nell'area"
"L'atto potrebbe non essere valido perché non cita nei beni trasferiti l'edificio mercatale di piazza Costituzione e quello prospiciente in via Einaudi che, nel catasto, ancora figurano come seminativi e irrigui" spiega Sturlese.
"Questi adempimenti andavano conclusi entro il 30 giugno scorso, così come le modifiche ai regolamenti condominiali nell'area per regolare l'asservimento a uso pubblico degli spazi condominiali - conclude il consigliere - . Tali inadempienze lasciano aperti i dubbi, già più volte espressi, circa i diritti di abitabilità in possesso dei condomini con possibile perdita di valore degli immobili stessi".