Si terrà il 26 novembre il convegno “Abbi cura di me - l'ABC dei disturbi alimentari - breve guida per riconoscerli", iniziativa organizzata dall’Associazione A-FIDATI di Cuneo in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Disturbi Alimentari presso la Sala Falco del Centro Incontri della Provincia in corso Dante n. 41 a Cuneo.
Il convegno in oggetto che si articolerà in due sessioni.
La sessione mattutina sarà rivolta in particolare al personale sanitario con l’intervento del Dottor Beppe Lauria che illustrerà la recente introduzione della procedura del Codice Lilla presso l’ASO Santa Croce e Carle; seguiranno le relazioni Di Giovanni Abbate Daga Professore Ordinario di Psichiatria presso Università degli Studi di Torino Dipartimento di Neuroscienze e Direttore SC Centro Esperto Regionale per la cura dei DCA AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e di Sara Bertelli Dirigente Medico e Responsabile Servizio Disturbi Alimentari dell’Età Adulta Presidio Ospedale San Paolo Polo Universitario- ASST Santi Paolo e Carlo di Milano - Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze e Presidente Associazione Nutrimente Onlus Milano, due tra gli estensori del pamphlet che dà il titolo al convegno.
La sessione pomeridiana sarà dedicata agli educatori tra i quali personale scolastico, educatori parrocchiali e genitori e sarà aperta al pubblico; sono previste le relazioni dei due esperti sopra indicati e delle testimonianze, seguirà dibattito.
La giornata si pone come obiettivo quello di portare a conoscenza dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta operanti su tutto il territorio provinciale il pamphlet redatto dal Comitato Scientifico del Coordinamento Nazionale Disturbi, sensibilizzare gli educatori e l’opinione pubblica, facendo conoscere la frequenza, le caratteristiche e le gravi conseguenze che questi disturbi possono avere per la salute fisica e psicologica di chi ne soffre.
Ma anche accrescere la consapevolezza a livello individuale, collettivo ed istituzionale del carattere di epidemia sociale che i DCA stanno assumendo a livello nazionale e mondiale, creare una rete di solidarietà verso chi è colpito da DCA, personalmente o in famiglia, per combatterne il disagio relazionale e il senso di abbandono e sconfiggere l’omertà che accompagna questi disturbi, e scoraggiare il distacco ed il disinteresse da parte di chi non è direttamente coinvolto dalla malattia.