Con questo disegno di legge - ha spiegato all’aula il relatore di maggioranza Andrea Cane, Consigliere regionale responsabile Enti locali -si modifica la legge regionale 16 gennaio 1973 che disciplina l’istituto dell’iniziativa popolare e del referendum abrogativo e consultivo. La precedente legge regionale vigente disponeva che se l’esito del referendum fosse stato favorevole il presidente della giunta regionale poteva proporre al Consiglio regionale di procedere all’esame del disegno di legge inerente il quesito sottoposto a referendum, mentre se l’esito fosse stato negativo il Presidente della Giunta regionale aveva facoltà di proporre ugualmente al Consiglio regionale di procedere all’esame del disegno di legge inerente il quesito sottoposto a referendum. L’esito, positivo o negativo, veniva considerato in rapporto alla totalità della popolazione interessata, indipendentemente dai risultati espressi dagli elettori votanti nei singoli Comuni in cui il referendum era stato indetto. Il presente disegno di legge, invece, si pone l’obiettivo di valutare l’opportunità di autolimitare la competenza legislativa in caso di esito referendario negativo rilevato non nel suo complesso, ma in ogni singolo Comune interessato dal quesito referendario. Una grande vittoria per la democrazia.
“Una nuova legge voluta dal territorio nel suo complesso che ha trovato nel suo iter il sostegno del Consiglio delle Autonomie Locali e che rappresenta una novità in quanto valorizza e rispetta la volontà della popolazione, che deve essere un elemento prevalente rispetto alle altre valutazioni da compiere. Tutto ciò per far sì che non accadano più situazioni come quelle a me vicine territorialmente che hanno segnato delle brutte pagine di democrazia che, grazie a questa vittoria, finalmente i cittadini dei nostri piccoli Comuni non dovranno più vedere”.
“Un provvedimento molto importante approvato dal Consiglio regionale - dichiara il Vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso-. La scelta di dare maggiore rilevanza alla consultazione popolare dei cittadini, potrà aiutare nelle scelte i comuni che vogliono portare avanti le fusioni costruendo un processo amministrativo condiviso e che tenga conto delle reali esigenze del territorio”.