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Attualità | 30 dicembre 2022, 07:15

Alba: «Accantonare meno e spendere di più», l'opposizione riflette sul bilancio di previsione

Le domande sono state portate in consiglio comunale da Claudio Tibaldi che ha acceso i riflettori su alcuni punti a sua detta non chiari

Nell'ultimo consiglio comunale di Alba si è discusso anche di bilancio di previsione (Foto Comune di Alba)

Nell'ultimo consiglio comunale di Alba si è discusso anche di bilancio di previsione (Foto Comune di Alba)

«Il Bilancio di Previsione finanziario 2023-2025 del Comune di Alba chiude con i seguenti totali a pareggio: anno 2023 Euro 33.246.307, anno 2024 Euro 33.043.192, anno 2025 Euro 32.855.003. Quindi si va verso sempre una maggiore riduzione o contrazione della previsione?». Questa è la domanda portata durante l’ultimo consiglio comunale dal consigliere di opposizione Claudio Tibaldi, che sembra non spiegarsi questi numeri.

«Nelle entrate, e di riflesso nella parte spesa, tra le previsioni 2023 e le previsioni definitive dell’anno in corso 2022 (53 milioni di Euro circa) ci sono 20 milioni in meno. Vero è che le maggiori entrate saranno inserite di volta in volta, ma qui la differenza è troppa, e negli anni si sarebbe dovuto e potuto ridurre in parte la differenza tra il bilancio consuntivo e quello preventivo, alla luce soprattutto che ora il patto di stabilità non è più attivo» dichiara Tibaldi che prosegue: «Capitolo spese: per il 2023 in conto capitale si parla di 2.270.000 Euro con previsioni anno 2022 in corso di 19.049.000 Euro. Perché ci sono quasi 17 milioni di differenza? Questa sembra essere un chiaro segno che non prevedere significa non fare, agendo così a scapito dei nostri concittadini».

Un’altra tematica su cui riflette è relativa all’accantonamento.

«L’amministrazione di Alba sembra puntare all’accantonamento che è pari a 22 milioni di Euro circa. Una cifra alta su cui riflettere e che non permette di agire sulle opere e sull’assunzione del personale. Il fare “copia-incolla” dai bilanci del passato è quasi anacronostico. Dico questo perché, se fino a metà 2018 bisognava rispettare il patto di stabilità stilando bilanci molto tirati, soprattutto per la voce spesa, ora le regole da rispettare non impongono più una atteggiamento così guardingo.

E questo soprattutto per i comuni che, come Alba, hanno una cassa coerente (circa 20 milioni di Euro a disposizione), un avanzo di amministrazione di tutto rispetto (anche qui circa 20 milioni di Euro) e non ci sono debiti. Accantonare è giusto, siamo tutti d’accordo, ma eccedere in questo porta a limitazioni importanti: dobbiamo rispettare la Legge in materia ma non esagerare, guardando troppo ai fondi crediti di dubbia esigibilità».

Un esempio pratico di questo eccessivo accantonamento?

«Il fondo di dubbia esigibilità, come ho detto prima, è rabbioso. Un esempio è la mancanza di personale comunale, tra uscite e assunzioni per ora non previste. Con poco personale c’è un rallentamento nello sviluppo del piano pluriennale delle opere già finanziate, pari a 9 milioni di Euro. Perché non riflettere su questo aspetto? Un Comune come Alba non dovrebbe avere questo tipo di problemi».

Lei ha portato l’esempio di Bra, definendolo “realistico” in fatto di bilancio: cosa intende?

«La Città di Bra ha approvato un Bilancio preventivo di 49 milioni di Euro, probabilmente molto più realistico del nostro per i numeri che ho citato in precedenza, con il record nella parte investimenti di 10,2 milioni di Euro comprendenti anche i progetti PNRR. Nel nostro Comune, aggiornati al 22 novembre, nella variazione di bilancio sono entrati 4,5 milioni di Euro che, sommati ai 33 milioni di previsione, raggiungono 38 milioni di Euro.

Rispetto a Bra siamo sempre “sotto” di 10 milioni di Euro, una cifra con un divario su cui riflettere, se confrontato con una delle sette sorelle.Non mi si dica che non si sa cosa fanno a Bra nelle commissioni e consigli, perché più volte si parla di confronto a maggior ragione sul bilancio di previsione, soprattutto in questo momento storico.

Secondo noi dell’opposizione si accantona troppo, si fa “copia-incolla” delle previsioni del passato, e non si è molto attenti al cambiamento che c’è stato, che dovrebbe portare ad una maggiore e migliore programmazione, con una chiara volontà politica proiettata alla spesa a favore degli albesi».

Cosa le è stato risposto in consiglio comunale?

«La risposta è arrivata principalmente da sindaco Carlo Bo che mi ha detto che, oltre il bilancio di previsione, viene prima la cassa. Su questo sono d’accordo, anche perché la cassa, con l’avanzo di amministrazione e il non avere debiti sono i tre pilastri su cui si basa un Comune sano, e proprio per questo Alba deve osare di più, perché ne ha le possibilità.

Questo lo dico in generale, oltre le amministrazioni, perché credo che sia solo una questione di mentalità che deve cambiare anche su come approcciarsi al bilancio, in base alla situazione che si sta vivendo, come Alba ha fatto in modo vincente per altri settori. E in questo credo che Bra sia un esempio».

Livio Oggero

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