Le dimissioni di Agostino Forneris dalla presidenza dell’ Acsr pongono, con urgenza, un problema di non facile soluzione per l’individuazione di un suo successore.
Nel luglio dello scorso anno avevano destato non poca sorpresa le dimissioni di Davide Dalmasso, già assessore comunale di Cuneo nella precedente consiliatura, nella prima seduta del nuovo Consiglio comunale.
Rinuncia che si era prestata a varie illazioni, soprattutto in riferimento al fatto che un politico giovane ma già di consolidata esperienza amministrativa interrompesse inopinatamente il suo percorso per la mancata nomina ad assessore, incarico ricoperto per due consiliature a fianco di Federico Borgna.
In quel frangente era circolata voce che, nei vari organigrammi concordati tra le quattro liste di maggioranza - alcuni prima, altri dopo il voto – il suo nome fosse stato indicato appunto come possibile futuro presidente dell’Acsr.
La questione – alla luce di quanto successo nei giorni scorsi – si ripropone.
Certo, per assumere il ruolo, Dalmasso, esponente della lista civica “Centro per Cuneo”, dovrà ottenere l’assenso dei 54 sindaci dei Comuni aderenti al Consorzio.
Tuttavia, quelle dimissioni da consigliere comunale – col senno del poi – possono essere interpretate oggi come un passaggio propedeutico al collocarsi sul trampolino di lancio senza il rischio di incorrere nella tagliola della severissima… legge Severino.
Il suo curriculum, del resto, sarebbe ineccepibile, anche in considerazione del fatto che già era stato rappresentante del Comune di Cuneo in seno al consorzio.
Se così fosse, il suo sarebbe stato un periodo sabbatico davvero breve.
L’elezione del nuovo presidente del Cda dell’Acsr dovrà avvenire nel corso di un’assemblea ordinaria, che non potrà essere convocata prima di 30 giorni dalla data in cui sono state formalizzate le dimissioni di Forneris.
Vedremo se le voci che si rincorrono insistentemente in queste ore nei corridoi della politica cuneese troveranno o meno conferma.