“La Fondazione CRT è stata ben gestita. Le cose sono state fatte bene. E i risultati sono ottimi. Andiamo avanti così”.
Così Fabrizio Palenzona, nuovo presidente della Fondazione Cr Torino, ha esordito, mercoledì 26 aprile, di fronte al cda, manifestando soddisfazione per i risultati di bilancio e per l’andamento operativo dell’ente che si accinge a guidare.
Deposte le armi, pur non evocando mai il nome del suo competitor, Giovanni Quaglia, battuto con una differenza di tre voti (10 a 7) nella corsa per la presidenza, Palenzona fa ora appello ad una sorta di “pax” istituzionale.
Quasi a voler evocare un costume dallo stile tutto democristiano, ora in disuso: “è bello vincere, ma voler stravincere è pericoloso oltre che improduttivo”.
“Ho sempre cercato di rendermi utile a questa Fondazione, cui voglio bene. Il mio impegno per il territorio crescerà”, ha affermato senza tuttavia anticipare come e in quale direzione.
E mentre il nuovo presidente riceveva gli omaggi nella sede torinese di via XX Settembre, Giovanni Quaglia, da Genola, inviava – nella sua veste di ormai ex presidente della Consulta delle Fondazioni del Piemonte e della Liguria, questa lettera di commiato ai 14 colleghi presidenti.
“Cari Presidenti, cari amici, a conclusione del mio mandato alla guida della Fondazione CRT e, quindi, della Consulta delle 14 Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e della Liguria, desidero ringraziarvi per la vostra collaborazione sempre proficua, unita alla capacità di visione di sintesi nelle scelte operate a beneficio dei territori e delle Comunità.
Nata poco più di un anno fa come evoluzione della storica Associazione delle Fondazioni Piemontesi, la Consulta è la dimostrazione concreta di come un insieme possa essere più della semplice somma delle singole parti: questa grande operazione di sistema tra le Fondazioni – la prima in Italia su così vasta scala – ha infatti una valenza politico-strategica particolarmente significativa per la crescita del tessuto culturale, sociale ed economico del Nord-Ovest, in una dimensione nazionale e internazionale.
Sono certo che la Consulta eserciterà un ruolo sempre più rilevante per la creazione di valore, continuando a co-programmare e a co-progettare – insieme alle istituzioni pubbliche, al Terzo Settore e agli corpi intermedi – le traiettorie di sviluppo per un cambiamento più sostenibile, solidale, equo e inclusivo, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e del NextGenerationEU.
A voi, che come Presidenti esercitate questa responsabilità e a tutti i vostri collaboratori rivolgo il mio augurio di buon lavoro e un sincero ringraziamento per quanto di buono abbiamo saputo costruire insieme in questi anni”.
Quaglia conclude la sua lettera vergando a mano (in calce) un ultimo messaggio dal tono nostalgico “Con stima e amicizia. Non dimenticatemi!”.