Si torna a parlare di Peste suina africana (Psa) in Provincia a Cuneo: lunedì 12 giugno alle 17, al centro incontri, si terrà infatti la nuova riunione dei sindaci per l’aggiornamento relativo all’epidemia che, recentemente, ha raggiunto anche il territorio della Granda e nello specifico quello del Comune di Saliceto (che infatti risulta da settimane in ‘zona di restrizione 2’, con conseguenti limitazioni alle attività venatorie, ludiche e imprenditoriali all’aria aperta).
Un’eventualità ritenuta come inevitabile e, allo stesso tempo, fortemente temuta da chiunque abbia in qualche modo a che fare con il settore zootecnico suinicolo provinciale. E che adombra danni economici pesanti, secondo Confagricoltura nell’ordine dei 650 milioni di euro annui.
In Italia la Psa ha già portato all’abbattimento di oltre 7.000 capi di cinghiale – che sarebbero in eccesso per 1.500.000 unità – e all’identificazione di oltre 4.000 aree di restrizione. Secondo il commissario nazionale per l’epidemia Vincenzo Caputo (nominato a febbraio), per eradicare completamente la malattia dal territorio serviranno almeno tre anni di attività, nei quali le conseguenze sui settori produttivi e i danni a livello economico si faranno gravissimi.
Il presidente provinciale Luca Robaldo – già dichiaratosi profondamente preoccupato per lo svilupparsi dell’epidemia all’interno dei confini regionali (il Piemonte è una delle otto regioni d’Italia in cui è stata riscontrata la Psa) – ha invitato anche parlamentari e consiglieri regionali del territorio cuneese, così come gli assessori regionali Fabio Carosso e Marco Protopapa.
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