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Attualità | 15 settembre 2023, 06:59

15 settembre: la Chiesa braidese fa memoria della B.V. Addolorata con i Battuti Neri

Una bella devozione che affonda le sue radici nei secoli. La storia delle celebrazioni

La statua della Madonna Addolorata, chiesa dei Battuti Neri, a Bra (foto di repertorio)

La statua della Madonna Addolorata, chiesa dei Battuti Neri, a Bra (foto di repertorio)

Dopo la festa della Madonna dei Fiori, la Chiesa braidese fa memoria della Beata Vergine Maria Addolorata in calendario oggi, venerdì 15 settembre. 

Sotto la Zizzola, la devozione verso l’Addolorata ha radici secolari, grazie all’Arciconfraternita della Misericordia, detta anche dei Battuti Neri, che dal 1587 (data di fondazione del pio sodalizio) ne porta avanti il culto. 

La statua raffigurante la Mater Dolorosa, custodita nella chiesa di San Giovanni Battista Decollato, carica gli animi di una notevole suggestione, non solo artistica, e rappresenta una delle immagini più amate dai fedeli. 

La festa della Madonna Addolorata è caratteristica del tempo di Quaresima e apre ufficialmente i riti della Settimana Santa. Da sempre si narra che la Madonna esca il venerdì prima del Triduo pasquale alla ricerca disperata del proprio figlio che, però, non trova. Una tradizione antica e piena del cuore popolare che viene rievocata ogni anno con la processione della Madonna trafitta dalle sette spade e del Cristo morto. 

La statua lignea, tornata al suo antico splendore dopo un accurato lavoro di restauro, risale al XVIII secolo ed è opera di Carlo Giuseppe Plura. Una rappresentazione che richiama il dolore di Maria ai piedi della Croce, ma anche la condivisione, la trasformazione ed il superamento di quel dolore. Perché non esiste Pasqua nel mondo senza Passione e Morte, non esiste giorno senza la notte e non esiste amore senza sofferenza. 

  

Storia delle celebrazioni

La devozione alla Madonna Addolorata, che trae origine dai passi del Vangelo dove si parla della presenza di Maria Vergine sul Calvario, prese piede dalla fine dell’XI secolo e fu anticipatrice della celebrazione liturgica, istituita più tardi. 

A metà del secolo XIII, precisamente nel 1233, sorse a Firenze l’Ordine dei frati “Servi di Maria”, fondato dai Santi sette fondatori e ispirato dalla Vergine. L’Ordine, che già nel nome si qualificava per la devozione alla Madre di Dio, si distinse nei secoli per l’intensa venerazione e la diffusione del culto dell’Addolorata. 

Il 9 giugno del 1668, la Sacra Congregazione dei Riti permise all’Ordine di celebrare la Messa votiva dei sette dolori della Beata Vergine, facendo menzione nel decreto che i Servi di Maria portassero l’abito nero in memoria della devozione di Maria e dei dolori che Ella patì nella passione del Figlio. 

Successivamente, papa Innocenzo XII, il 9 agosto 1692, autorizzò la celebrazione dei sette dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre. Ma la ricorrenza ebbe ancora delle tappe, man mano che il culto si allargava. 

Il 18 agosto 1714 la Sacra Congregazione approvò una celebrazione dei sette dolori di Maria il venerdì precedente la Domenica delle Palme, cosiddetto Venerdì di Passione, e papa Pio VII, il 18 settembre 1814, estese la festa liturgica della terza domenica di settembre a tutta la Chiesa, inserendola nel calendario romano. 

Infine, papa Pio X (1904-1914) fissò la data definitiva al 15 settembre, subito dopo la celebrazione dell’Esaltazione della Croce (14 settembre), non più come “Memoria dei sette dolori”, ma come “Memoria della Beata Vergine Maria Addolorata”. Ed è tutto!

Silvia Gullino

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