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Economia | 11 ottobre 2023, 17:54

Ispettori del lavoro in cerca di lavoratori. La Granda è sotto organico e senza tecnici

Nel 2021 in un concorso per tredici posti non si presentò nessuno. Così restano una decina quelli che “battono” la superficie della quarta provincia più estesa d’Italia, seconda per numero di imprese con dipendenti in Piemonte. Lunedì 30 ottobre presidio in Prefettura in concomitanza con lo sciopero nazionale

Ispettori del lavoro in cerca di lavoratori. La Granda è sotto organico e senza tecnici

Indetto unitariamente da sette sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Confintesa, Confsal Unsa, Usb e Flp) lo sciopero del 30 ottobre che riguarderà migliaia di dipendenti dell’Ispettorato del Lavoro a livello nazionale. 

In provincia di Cuneo la manifestazione si terrà in concomitanza con il blocco delle attività in tutta Italia e attraverso un presidio davanti alla sede della Prefettura di Cuneo. 

Si intende con questa manifestazione: “protestare contro la intollerabile situazione in cui versa il personale.”

Si va, come si legge nella nota sindacale, dal “mancato riconoscimento degli arretrati della perequazione”, al “riconoscimento degli importi del  Fondo Risorse Decentrate e del Decreto Poletti”, all’”autonomia organizzativa e finanziaria dell’Ispettorato”, alla “possibilità di utilizzo dei proventi derivanti dalle sanzioni comminate in materia di salute e sicurezza in favore del personale”

Secondo i sindacati, inoltre, i dipendenti lavorerebbero “senza una effettiva e adeguata informatizzazione” e “banche dati”. 

Si dicono, infine, “stanchi di essere trattati come lavoratori di serie B" .

LA SITUAZIONE IN PROVINCIA DI CUNEO

In provincia di Cuneo sono circa trenta i dipendenti operanti in questo settore quando in pianta organica dovrebbero essere, secondo i sindacati, circa ottanta. 

Di questi sarebbero solo una decina gli ispettori che operano sull’intero territorio provinciale a cui si aggiungono quattro carabinieri adibiti a questa mansione. 

Restano fuori dal computo gli amministrativi che si occupano delle pratiche per le maternità (circa 700 all’anno), le autorizzazioni alle dimissioni (800 pratiche annue in provincia), autorizzazioni di video sorveglianza nelle aziende (200 pratiche) oltre alle istruttorie relative ai flussi di extracomunitari nel mondo del lavoro (circa 500 pratiche annuali). 

"A CUNEO NESSUNO VUOLE FARE L'ISPETTORE"

Due anni fa al concorso nazionale per 1.200 posti da ispettore, a Cuneo - dove erano previsti tredici assunzioni - non si presentò nessuno. 

“Qui non vuole venire nessuno”, commenta sconsolato della Cisl Fp piemontese Dario Messineo - nonostante il territorio da coprire sia ampio e il numero di aziende importante in termini numerici".

Inoltre mancano i cosiddetti "ispettori tecnici” quelle figure che dovrebbero affiancare le Asl nel contrasto al lavoro nero e per la sicurezza. 

L’organico totale risulta essere ridotto di due terzi rispetto a quello previsto dalle dotazioni.

“Pochi ispettori di vigilanza ordinaria, orfani di ispettori tecnici, personale amministrativo ai minimi storici. Si raggiungono gli obiettivi assegnati grazie alla disponibilità e all’impegno di tutti", dicono i sette sindacati che il 30 ottobre hanno proclamato lo stato d'agitazione.

“I lavoratori e le lavoratrici di Cuneo - prosegue la nota - sono stanchi di proclami politici volti a esprimere cordoglio per le vittime sul lavoro, per il lavoro nero e per la mancata tutela della famiglia, salvo poi non motivare il personale e dotarlo di adeguate risorse e mezzi a contrastare le distorsioni del sistema lavoro”.

Tutto questo nella quarta provincia più grande d’Italia, seconda piemontese in termini di Pil e per numero di imprese con lavoratori dipendenti.

Daniele Caponnetto

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