Residenza Villa Fiorita, a Montefallonio di Peveragno, dal 2003 è centro sperimentale per i ricoveri di sollievo per chi è affetto da sclerosi multipla, malattia per la quale è diventata di riferimento a livello regionale.
E', o meglio era, perché da qualche tempo ha interrotto questo tipo di attività.
A comunicarcelo il signor Dario di Racconigi, uno dei circa 1000 cittadini della provincia affetto da questa malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale.
"Noi malati avremmo diritto, il condizionale è d'obbligo, a 60 giorni l'anno di riabilitazione, ma è difficile e quasi impossibile accedere a strutture che la garantiscano. L'unica che dava fino a oggi una certa possibilità era "VILLA FIORITA" di Peveragno. Purtroppo ci è arrivata comunicazione che, per i costi eccessivi, i 134 € giornalieri che riconosce la Regione Piemonte non sono più sufficienti e viene richiesto ai pazienti un contributo di 45€ al giorno per poter accedere alla struttura. Facendo un veloce conto, il costo complessivo all'anno sarebbe di 2700€, per la maggior parte di noi non sostenibili. La questione riguarda tutte le strutture della provincia. Io ho mandato richieste anche a Fossano, Boves, Rodello e tutte le risposte sono state negative".
Abbiamo contattato l'AISM (Associazione italiana sclerosi multipla) di Cuneo, che ha confermato la situazione, evidenziando come si stia provando ad intervenire, a livello regionale, per risolvere la situazione. "Noi siamo un'associazione - chiariscono - e abbiamo un ruolo di sensibilizzazione e di supporto ai malati e alle loro famiglie, oltre che di tutela dei loro diritti. Ma non possiamo fare molto di più. Abbiamo scritto una lettera alla Regione per far presente il grave problema perché, purtroppo, quanto denuncia il signore è vero. Accedere alle cure è sempre più difficile, manca personale e ci sono lunghe liste di attesa. La sclerosi multipla necessita di riabilitazione costante. Chi si sta occupando concretamente del problema è il primario della Neurologia dell'ospedale di Cuneo, il dottor Marco Capobianco, che fa parte del tavolo tecnico regionale. Siamo in costante contatto con lui".
Il dottor Capobianco evidenzia come la situazione sia difficile. E, ci sia consentito, anche assurda, perché la sperimentazione dei ricoveri di sollievo a Villa Fiorita, iniziata nel 2003, è ancora in questa fase: sperimentale, dopo 21 anni. Le quote di rimborso della Regione sono rimaste ferme a quella data e, ovviamente, la struttura ha chiesto un adeguamento, mai riconosciuto.
Per continuare a dare il servizio, ha quindi chiesto la compartecipazione ai malati, ma si tratta spesso di persone che hanno pensioni di invalidità o assegni di accompagnamento e che, pertanto, non possono permetterselo.
"Villa Fiorita ha sempre lavorato molto bene. Negli anni ha investito in attrezzature riabilitative molto efficaci, diventando davvero punto di riferimento regionale. Offre delle terapie indispensabili per i malati di sclerosi. Non può chiudere. Faccio parte di un tavolo tecnico regionale e stiamo cercando di trovare una soluzione. Sono due le strade: o l'adeguamento della retta riconosciuta dalla Regione o la trasformazione di Villa Fiorita in struttura riabilitativa convenzionata a tutti gli effetti", spiega il primario della Neurologia del Santa Croce.
La sclerosi è una malattia che riduce notevolmente la qualità di vita sia di chi ne è affetto sia dei familiari. Insorge mediamente attorno ai 30 anni ma, grazie a diagnosi sempre più precoci e a farmaci sempre più efficaci, consente interventi tempestivi. Ma la riabilitazione e i ricoveri di sollievo sono parte integrante della terapia.
Conclude Capobianco: "Noi neurologi siamo molto attenti alla questione. Da parte della Regione c'è apertura e disponibilità. L'interesse di tutti è quello di trovare una soluzione e di continuare ad avere in Villa Fiorita un punto di riferimento per i malati".