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Scuole e corsi | 23 marzo 2024, 09:56

Saluzzo, tre detenuti del carcere Morandi si sono laureati in Scienze Politiche e Sociali

Ieri la prima proclamazione di tre dottori che hanno frequentato il corso triennale di Laurea per detenuti dell’Università di Torino. Sono 32 gli studenti universitari nella Casa di reclusione di Saluzzo dove c'è una sezione "dedicata" allo studio

Prime Lauree al Carcere Morandi di Saluzzo

Prime Lauree al Carcere Morandi di Saluzzo

Il salone del carcere "Morandi" come Aula Magna dell’Università. Ieri venerdì 22 marzo, con tutti i passaggi classici della cerimonia di laurea, sono stati proclamati tre dottori in Scienze Politiche e Sociali.

Sono le prime lauree alla Casa di reclusione saluzzese, conseguite da tre detenuti che hanno concluso il corso triennale del polo Universitario per detenuti dell’Università di Torino.

Tangibile il coinvolgimento della platea presente all’evento, autorità, volontari di associazioni, insegnanti, personale carcerario, come l’emozione dei neolaureati, eleganti in giacca e cravatta, emozionati si, ma efficaci nell’esposizione della loro tesi. Come era visibile la soddisfazione dei relatori e dei compagni di detenzione che hanno sottolineato con orgogliosi battimano e incitamenti i passaggi del rito: discussione, votazione, proclamazione, corona d’alloro, foto, rinfresco preparato in  carcere.

A laurearsi, a conclusione del percorso universitario dell’Ateneo torinese, collocato a Saluzzo come in altri 7 diversi istituti penitenziari (Torino, Biella, Asti, Ivrea, Fossano, Novara) sono stati C. B. con la tesi "Antropocene e crisi ecologica. Una transizione è possibile" relatore il professor Vittorio Martone; A. P. con la tesi "Criminalità ambientale. Un approfondimento sulla ex Ilva di Taranto" relatrice professoressa Rosalba Altopiedi ed E. T. "Il futuro dell'Antropocene. Crisi ecologica e forme di giustizia ambientale", sempre con il professor Martone in qualità di relatore.

Alla cerimonia hanno preso parte Franco Prina, Delegato del Rettore dell’Università di Torino per il Polo studenti detenuti, Luisa Pesante, Direttrice del “Morandi”, Rita Monica Russo, Provveditore amministrazione penitenziaria Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, Elisabetta Piccinelli, magistrata del Tribunale di Sorveglianza di Cuneo, Fiammetta Rosso, assessore alle politiche sociali del Comune di Saluzzo,  Bruno Mellano, Garante dei detenuti della Regione Piemonte e il garante del Comune Paolo Allemano .

A Saluzzo, nel penitenziario in regime di alta sicurezza con circa 400 carcerati e lunghe pene da scontare, le iscrizioni universitarie sono state attivate dal 2019. Dal 2021 è stata firmata una convenzione tra l'Università di Torino, la Direzione del carcere e l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Cuneo, convenzione appena rinnovata a febbraio del 2024 per i prossimi tre anni.  

“Oggi – ha dichiara il professor Franco Prina - si giunge a conclusione il percorso di studio dei primi tre studenti del Morandi. Un traguardo importante per loro e per la nostra Università che da quarant’anni è impegnata a rendere effettivo quello che consideriamo un diritto costituzionalmente garantito a tutti, dunque anche a chi è privato della libertà: il diritto allo studio e al conseguimento di titoli di studio universitari. 

Al tempo stesso l’Università contribuisce in questo modo a rendere possibile il perseguimento dell’obiettivo “rieducativo” delle pene (secondo l’articolo 27 della Costituzione), offrendo una opportunità di crescita personale e culturale anche a persone (come in questo Istituto) spesso condannate a pene lunghe.

Le persone impegnate nello studio ci dicono che questa esperienza consente di dare un senso al tempo – spesso vuoto – che connota una esperienza difficile e particolare nel proprio percorso esistenziale come quella del carcere.

Nello studio e nella cultura molti trovano una opportunità di riflessione sulla propria vita e sulle vicende e condizioni che li hanno portati in carcere, ma anche sul mondo, sulla società, sulle condizioni di vita delle altre persone, sui valori, sui diritti, acquisendo o integrando il proprio «capitale culturale».

E, per molti, l’impegno consente di prospettarsi un futuro, ciò che verrà dopo il carcere: prepararsi ad affrontare con più strumenti culturali, con maggiori conoscenze, anche con una laurea, le sfide non facili che si aprono a chi quella esperienza ha fatto.

Non solo per il valore che può avere un titolo di studio o per le competenze acquisite, ma perché l’individuo potrà “rappresentare” al mondo (alla sua famiglia, a chi lo conosce, a chi può offrirgli opportunità di lavoro, ecc.) una immagine di sé altra da quella che accompagna tutti gli ex detenuti, così cercando di non essere valutati solo per il reato che hanno commesso, ma soprattutto per ciò che sono stati capaci di diventare, ad esempio impegnandosi nello studio”.

Attualmente sono iscritti all’Università di Torino 121 studenti, dei quali 32 detenuti a Saluzzo. Il numero è cresciuto negli anni dai primi 4 iscritti del 2019 e i corsi sono 7. La crescita è stata resa possibile grazie al supporto della Fondazione Compagnia di San Paolo a alla convenzione con l'Ateneo, che ha permesso la costituzione di una sezione “dedicata” inaugurata nel 2022, una sorta di "campus" universitario  con biblioteca e sala studio dove gli iscritti possono prepararsi e seguire le lezioni.  

 

Vilma Brignone

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