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Attualità | 13 maggio 2024, 12:05

I futuri geometri di Cuneo progettano la riqualificazione della stazione Gesso

Protagonisti dell'iniziativa le classi quarte dell'istituto cuneese e il gruppo Alpini: nel progetto i binari dismessi diventeranno ciclovia integrata alla rete ciclabile e al Parco Fluviale

I futuri geometri di Cuneo progettano la riqualificazione della stazione Gesso

I futuri geometri di Cuneo sognano una città a misura di ogni cittadino, una città inclusiva, aperta alla diversità, al dialogo, allo scambio intergenerazionale, una città ricca di spazi di relazione, di piste ciclabili, di luoghi condivisi di cui prendersi cura, di spazi da valorizzare grazie alle idee e alle energie dei giovani, una città in cui le scuole si aprono al territorio e dialogano con l’amministrazione pubblica per trovare le soluzioni migliori, una città che valorizza le pluralità e le diversità culturali e sociali, cogliendone la ricchezza attraverso lo sguardo delle nuove generazioni, che si inventano nuove prospettive, affermando il proprio ruolo e il valore della loro opinione.

In qualità di futuri progettisti sensibili alle esigenze della cittadinanza, da anni gli studenti geometri si esercitano su progetti di trasformazione urbana, collaborando con l’amministrazione comunale in molteplici ambiti: su proposte di riqualificazione di aree degradate, sulla redazione del PEBAS (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche e Sensoriali), sulla progettazione di spazi scolastici e sulla mobilità sostenibile.

Quest’anno le classi quarte, guidate dalle docenti di progettazione Marcella Coscia e Luisa Barutta, hanno rivolto l’attenzione alla vecchia stazione di Cuneo Gesso, ora sede del Memoriale degli Alpini, per proporne la riqualificazione e la valorizzazione degli spazi esterni.

La scelta del tema non è stata casuale, infatti negli anni ci sono state diverse occasioni di incontro tra gli studenti e il gruppo Alpini di Cuneo, tramite il prof. Aldo Meinero, presidente del Memoriale ed ex docente dell’istituto per geometri cuneese.

Gli appassionati racconti degli alpini, tra cui quelli di Silvio Garelli, sulla storia del Memoriale, hanno incuriosito e stimolato gli studenti ad approfondire la conoscenza delle guerre del ‘900. Durante la prima e soprattutto la seconda guerra mondiale da questi binari partirono decine di tradotte verso il fronte russo, cariche di giovani sottratti alla vita quotidiana nei campi e trasformati in alpini con una divisa e un moschetto in spalla. La maggior parte di essi non fece più ritorno dalla campagna di Russia. Per questo il gruppo locale degli alpini ha creato proprio qui un Memoriale, dove sono esposti rari cimeli, oggetti, divise, armi, per ricordare il sacrificio della Divisione Alpina Cuneense e tutti i caduti della provincia di Cuneo durante le due guerre mondiali.

Gli studenti sono inoltre rimasti affascinati dall’edificio della vecchia stazione, pregevole esempio di architettura ottocentesca. Il piazzale esterno versa oggi in condizioni di trascuratezza: la pavimentazione piena di buche, i parcheggi disordinati, le aiuole incolte, i marciapiedi sconnessi, i binari abbandonati hanno suggerito loro l'idea di riqualificare l'area, rendendola un luogo accogliente e inclusivo da restituire alla cittadinanza. I futuri geometri hanno quindi incanalato lo studio in due direzioni: la riqualificazione della stazione e dell’area esterna e la riconversione dei binari della ferrovia dismessa Cuneo-Mondovì in un percorso ciclabile. Divisi a gruppi i ragazzi hanno progettato un percorso espositivo accessibile a tutti: bambini, anziani, portatori di disabilità fisiche e intellettive, per renderlo un luogo inclusivo privo di barriere architettoniche, sensoriali o generazionali, con la creazione, ad esempio, di laboratori storico-didattici da collocarsi al primo piano, attualmente in disuso, dove i piccoli possano interagire con gli anziani alpini, custodi viventi di una memoria, tramandata loro da genitori e nonni, che tra qualche tempo potrà essere svelata solo parzialmente dai libri di storia.

Nel progetto il piazzale esterno sarà sistemato con una nuova pavimentazione, dotata di percorsi Loges; verranno tracciati stalli per auto e un parcheggio per i bus turistici; sarà previsto uno spazio didattico per laboratori all’aperto e attività ludico-espressive, verranno inseriti nuovi elementi di arredo urbano: panchine smart, fontanelle, portabici, aiuole fiorite, e un nuovo impianto di illuminazione pubblica per rendere l'area più gradevole e fruibile nelle ore notturne. Si prevede inoltre di installare un nuovo dehor vetrato in corrispondenza della Birrovia, importante presidio nelle ore serali, così da rendere il luogo attrattivo e sicuro per i cittadini.

Sui binari dismessi verrà realizzata una ciclovia, che sarà integrata alla rete ciclabile cittadina e al parco fluviale adiacente, favorendo un agile collegamento sia con la città storica che con i percorsi naturalistici esistenti, per valorizzare il nostro territorio con forme di turismo lento e mobilità leggera, di cui ciascuno ha il diritto di fruire a bordo di mezzi sostenibili quali biciclette, handbike, tandem, mountain bike, e-bike, noleggiabili in loco.

Consapevoli degli alti costi di tale intervento, gli studenti hanno poi individuato una soluzione alternativa per il riuso della linea ferroviaria: si tratta di un mezzo denominato Ferrociclo, o Velorail, dispositivo a pedali con posti a sedere multipli, idoneo a circolare su binari ferroviari dismessi. Questa pratica, nata in Francia nel contesto del turismo sostenibile, combina la passione per la bicicletta con il fascino dei binari ferroviari abbandonati, perché permette ai ciclisti di percorrere distanze notevoli lungo le linee ferroviarie, unendo l'aspetto ludico della bicicletta con l'avventura paesaggistica su tratte riqualificate. E’ una forma di turismo ecologico che si sta diffondendo sempre più in Europa ed è anche inclusiva, perché questi mezzi consentono il trasporto di bambini, anziani e persone in carrozzina. Tale soluzione consentirebbe di sfruttare la linea ferroviaria esistente senza la necessità di smantellare i binari per costruire la pista ciclabile, abbattendone i costi.

È stata un'esperienza entusiasmante lavorare a questo progetto, perché ci ha insegnato molto - dichiarano gli studenti - . Innanzitutto ci ha fatto capire l'importanza di preservare la memoria storica valorizzando i luoghi che hanno avuto un ruolo significativo nel passato della nostra comunità. In secondo luogo il progetto ci ha sensibilizzato sull'importanza dell'accessibilità: abbattere le barriere architettoniche non è solo una questione di conformità alle norme vigenti, ma anche di inclusione sociale. Rendere il Memoriale, la pista ciclabile e gli spazi urbani accessibili a tutti, comprese le persone con disabilità fisiche o sensoriali, è un passo fondamentale verso la creazione di una società più equa e inclusiva”.

Le insegnanti referenti del progetto sono molto soddisfatte del lavoro degli studenti: “Desideriamo una scuola vitale, capace di unire abilità professionali a qualità umane. Gli studenti necessitano di stimoli concreti, attività rinnovate e coinvolgenti, situazioni di confronto, dialogo e ascolto in cui costruire la propria formazione tecnica, ma anche una cittadinanza attiva e sensibile verso il mondo che li circonda. Abbiamo la fortuna insegnare discipline che favoriscono la realizzazione di progetti che ci portano spesso fuori dalle aule, per immergerci nel contesto territoriale in cui viviamo e di cui apprezziamo la bellezza. Siamo grate per l’impegno e l’interesse dimostrato dai nostri alunni, futuri validi geometri e cittadini sensibili e consapevoli”.

comunicato stampa

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