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Attualità | 22 maggio 2024, 09:51

Alla scoperta del laboratorio di panetteria del “Cerialdo” di Cuneo: “Il lavoro assicura un presente. E riduce la recidiva”

Nella serata di lunedì 20 maggio i membri della VI commissione consiliare hanno fatto visita al cuore del progetto Panatè-Glievitati, che ha acceso i forni nell’aprile 2023. La direzione assicura: “L’intenzione è quella di ampliare il laboratorio sino al raddoppio degli spazi”

Alla scoperta del laboratorio di panetteria del “Cerialdo” di Cuneo: “Il lavoro assicura un presente. E riduce la recidiva”

Più che un passato, ogni tanto è importante dare l’opportunità di un presente. È questa l’ottica che muove la cooperativa Panatè-Glievitati, uno dei progetti più efficaci e pregevoli che insistono sulla struttura del carcere cuneese di Cerialdo.

Nell’ambito della visita all’istituto penitenziario della VI commissione consiliare – occorsa nel tardo pomeriggio di ieri (lunedì 20 maggio) – i consiglieri presenti, guidati dal presidente Erio Ambrosino, hanno fatto visita al laboratorio del progetto, attivo dall’aprile 2023.

“Guardiamo agli scaffali dei supermercati”

A illustrare l’attività il presidente della cooperativa Davide Danni e il direttore del carcere Domenico Minervini. Panatè-Glievitati occupa per il 60% dei propri dipendenti detenuti, dei quali l’84% risulta assunto con contratto a tempo indeterminato: i prodotti – realizzati artigianalmente e solo con ingredienti naturali – vengono distribuiti attraverso i canali commerciali nei mercati nazionali ed esteri (Inghilterra, Svizzera, Romania e Spagna), e in tutti i punti della grande catena Baladin.

Un’attività che aiuta a ridurre la recidiva – hanno raccontato Danni e Minervini - : si è calcolato che il lavoro in stato di detenzione la abbatte sino alla percentuale del 2%. Ma che soprattutto permette ai detenuti di percepire uno stipendio e di mantenere il contatto con la dimensione ‘sociale’, l’essere ‘persona che lavora’ a tutti gli effetti e che nonostante i propri errori passati porta ancora benessere alla propria famiglia”.

L’idea della direzione del carcere è quella di potenziare l’attività del laboratorio di panetteria con un progetto, attualmente in cerca di finanziamento, che porterebbe i locali visitati dalla commissione a un raddoppio del proprio volume. “L’obiettivo è quello, prima di tutto, di portare il carcere e il suo potenziale valore aggiunto al di fuori della struttura. Perché no, sugli scaffali dei supermercati: un percorso lungo e complesso, ma che si configura come un’ottima opportunità”.

L’ex detenuto che torna ogni giorno in carcere: “Un posto di lavoro come tanti”

Presenti al momento della visita anche tre dei lavoratori del laboratorio, che hanno omaggiato i consiglieri con alcune teglie di - buonissima - focaccia di giornata. Uno di loro è un ex detenuto, che al termine della pena ha visto il rinnovo del suo contratto di lavoro e oggi, ogni giorno, torna in carcere per continuare l’attività.

Questo è un luogo di lavoro del tutto normale – ha raccontato - , in cui tra detenuti ed esterni si crea un bel clima di scambio, seppur esistano alcune procedure e pratiche burocratiche inevitabili e comprensibili. Lavoriamo sodo, insomma, e crediamo tutti che sia una bella occasione per ricostruirsi ‘un presente’ oltreché ovviamente un futuro; un lavoro, anche da detenuto, ti fa capire che il mondo vero non è ‘dentro’ ma fuori”.

Simone Giraudi

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