Non è bastata la risposta che la sindaca di Cuneo Patrizia Manassero ha fatto pervenire agli organi di stampa nella giornata di ieri (mercoledì 29 maggio) – in risposta ai rumors che vorrebbero il Comune aver revocato l’incarico di rappresentanza allo studio dell’avvocato Vittorio Barosio per quanto riguarda la trattazione del contenzioso con la Tettoia Vinaj srl – per placare l’ira delle minoranze consigliari.
Con una comunicazione ufficiale fatta pervenire, sempre ieri, al presidente del Consiglio Marco Vernetti, i gruppi hanno infatti chiesto la convocazione entro quindici giorni di un Consiglio comunale straordinario.
“Continuano le omissioni, mentre la vicenda si aggrava”
Al centro dell’istanza presentata dalle minoranze proprio la mancata segnalazione da parte della sindaca e dell’assessore Valter Fantino della decisione in merito all’avvocatura. “Ancora una volta si è omesso d’informare il Consiglio e la città, nei tempi dovuti, rispetto a elementi essenziali di una vicenda che sta diventando sempre più grave – si legge - . Si convochi con urgenza un Consiglio speciale che faccia chiarezza, e per valutare la costituzione di un’apposita commissione temporanea d’inchiesta”.
Nella comunicazione di ieri la sindaca aveva dichiarato come “non esista alcun atto formale che la confermi, per questo non ne è stata data contezza in Consiglio”. Lo stesso Barosio, raggiunto al telefono già nella giornata di ieri, conferma di non aver ricevuto indicazioni in tal senso. Tanto da aver invece proposto una soluzione ben più rapida del ricorso verso il quale la giunta – guardando alla scadenza del prossimo 20 giugno – sembra muoversi: un accordo per la restituzione di una parte del debito totale di oltre 934mila euro contratto dalla srl.
I rumors: la maggioranza spinge per il ricorso?
In riferimento a questo ‘accordo’ La Stampa parla di una divisione che porti alla restituzione di 400mila euro di cui 100mila a carico della srl e 300 mila a Open Baladin in forma di ‘buona entrata’ per la concessione dei locali. Ma anche sul subentro della nota società piozzese le minoranze hanno dei dubbi e si chiedono se un’assegnazione diretta sia possibile, oppure se si debba passare per una gara.
Sempre La Stampa vorrebbe la soluzione dell’accordo come quella a cui l’amministrazione comunale guarda con meno intensità (rispetto al ricorso): c’è chi ricollega la preferenza alle pressioni di alcune forze di maggioranza, intenzionate a non darla vinta all’opposizione e rischiare una figuraccia per la perdita di oltre 500mila euro, ma Manassero – ancora nel comunicato di ieri – smentisce tutto.
La vicenda continua, insomma, a regalare più domande che risposte. Si attendono aggiornamenti.