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Provincia | 03 giugno 2024, 13:28

L’inno nazionale risuonava a Paraloup già durante la guerra… grazie a Duccio Galimberti

A poche ore di distanza dall’ultima Festa della Repubblica il dottor Sergio Costagli ricorda l’origine dell’inno nazionale: “Se il tricolore rappresenta l’emblema dei valori della Carta costituzionale e l’identità nazionale, l’inno nazionale è il simbolo dell’unità della Nazione”

Il celebre discorso di Duccio Galimberti

Il celebre discorso di Duccio Galimberti

Si chiama “Canto degli italiani” ma è conosciuto soprattutto con il titolo di “Fratelli d’Italia”. E, cosa probabilmente meno risaputa, verso la fine della guerra di liberazione risuonava con forza a Paraloup: a poche ore di distanza dall’ultima Festa della Repubblica il dottor Sergio Costagli ricorda l’origine dell’inno nazionale.

Se il tricolore rappresenta l’emblema dei valori della Carta costituzionale e l’identità nazionale, l’inno nazionale è il simbolo dell’unità della Nazione. E, come vado segnalando da diversi anni, ci sono prove concrete a sostegno della teoria che, a proporre al Comitato di Liberazione Alta Italia di Torino e a Ferruccio Parri come futuro inno nazionale per l’Italia libera e democratica il “Canto degli Italiani” di Goffredo Mameli, fu proprio l’avvocato cuneese Duccio Galimberti”,

A segnalarlo – ricorda sempre Costagli – anche Aldo Sacchetti, che in una testimonianza video visionabile a questo link illustra come proprio Galimberti, che purtroppo vide la fine del fascismo, della guerra e la nascita della Repubblica da lui tanto auspicata, non  cantasse il “Canto” a Paraloup.

Il 25 aprile 2023, in occasione della visita del Presidente Sergio Mattarella a Cuneo, grazie alla sensibilità del sindaco di Morozzo Mauro Fissore è stata consegnata al Presidente la videoregistrazione della testimonianza di Sacchetti – aggiunge Costagli - . Il Direttore dell’Ufficio di Segreteria del Presidente della Repubblica, nella lettera al sindaco di Morozzo del 22 maggio 2023, esprime il ringraziamento del Presidente per l’interessante video in cui si evince che ‘…l’adozione a Inno Nazionale del ‘Canto degli Italiani’ di Mameli fu voluta, in primis, da Duccio Galimberti e poi proposta da Ferruccio Parri all’Assemblea Costituente’”.

Per finire, anche Laura Boldrini, nel 2017, espresse a Sacchetti apprezzamento e gratitudine per il suo contributo alla conoscenza dell’inno nazionale: ‘Desidero ringraziarla sentitamente per questa importante testimonianza, perché ritengo sia proprio nel ricordo del coraggioso contributo di tutti i protagonisti della Resistenza che possiamo ritrovare le radici profonde della nostra identità nazionale e della nostra Costituzione. È questo il senso profondo della festa della Liberazione che ci apprestiamo a celebrare: rendere omaggio alle tante scelte di vita individuali che si identificarono con il destino collettivo della nazione guidandone il cammino verso la democrazia. Il nostro Inno Nazionale è, certamente, tra quei simboli che, ancora oggi, rappresentano il grande valore ideale e civile di quelle scelte’”.

redazione

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