/ FACEBOOK

Che tempo fa

| 07 luglio 2024, 11:35

Farinél/ Viaggio in un’umanità perennemente in bilico tra il baratro e la più straordinaria bellezza

Il nostro Farinél è tornato in Kenya con l’equipe dell’urologo Bruno Frea, da una settimana nel paese africano, dove ha già visitato e operato decine di persone

Farinél/ Viaggio in un’umanità perennemente in bilico tra il baratro e la più straordinaria bellezza

Penso che tutti debbano avere il loro angolo incontaminato di bellezza per sopravvivere alle tante brutture che ci circondano e da cui veniamo continuamente bombardati ogni volta che leggiamo un giornale o accendiamo la tv. Il mio angolino di bellezza si trova a un giorno di viaggio da Alba, sugli altipiani del Kenya, nell’ospedale di North Kinangop.
Definirlo un bel posto è difficile, in mezzo al nulla, a 2.500 metri di altitudine, sull’equatore, dove un giorno piove e l’altro pure. Eppure, a me sembra il posto più bello del mondo. Qui sono tornato ieri, a cercare la bellezza dello stare insieme, dei sorrisi dei bambini, con la speranza di un futuro migliore.

Ero già stato a North Kinangop a novembre e, ieri, varcando nuovamente il cancello del nosocomio, ho avuto la sensazione di esserne uscito pochi minuti prima o forse di non esserne uscito nemmeno per un secondo.

Ad accogliere il sottoscritto e la delegazione piemontese è stato l’urologo Bruno Frea, arrivato a North Kinangop da una settimana per iniziare a operare i casi più gravi con la propria equipe di giovani specializzandi, in Kenya per imparare a lavorare in situazioni molto più complesse rispetto a quelle che trovano in ospedali di eccellenza come quello delle Molinette.

Ecco, Bruno Frea, ho scritto di lui ormai diverse volte, ma mai sarà abbastanza per spiegare chi sia questo professore che per la trentesima volta in meno di dieci anni è partito dalla sua Corneliano per raggiungere l’ospedale, nato dal sogno e dalla tenacia di don Sandro Borsa per mettersi a servizio e operare i casi più difficili.

Ogni volta che penso a questo grande uomo non posso far altro che sentirmi piccolo e grato, profondamente grato, perché è grazie a personaggi come Bruno Frea o don Sandro che è ancora possibile avere fiducia in una umanità capace di produrre 15 mila bombe nucleari per autodistruggersi, come di gesti estremi di altruismo e bontà.

Ricordo sempre la prima volta che venne in radio e mi raccontò le sue missioni con una gioia e un entusiasmo che mi colpirono, come mi colpirono la naturalezza e l’umiltà con cui raccontava i suoi gesti estremi di bontà.

Estremi, sì, perché fare a 78 anni oltre 24 ore di viaggio, a proprie spese, per andare a lavorare in un remoto ospedale del Kenya cercando di salvare vite di bambini e adulti, è veramente qualcosa di estrem…amente puro e bello.

Mentre scrivo sono qui, nella mia stanza della Guest house dell’ospedale di North Kinangop, una realtà con quasi 500 dipendenti che cura decine di migliaia di persone ogni anno, nata da un dispensario e dal sogno di don Sandro un coriaceo prete padovano, un’altra di quelle persone in grado di riconciliare con il mondo.

Tra poche ore l’allievo del professor Frea, il giovane urologo, Gabriele Montefusco convolerà a nozze nella chiesetta di North Kinangop con l’ematologa di origine doglianese Paola Boggione. Per festeggiarli si fermerà tutta la comunità, nel segno dell’amore sconfinato che regna intorno a questo ospedale sperduto sugli altipiani del Kenya.
L’amore, sì, è contagioso, l’amore porta altro amore, l’odio porta altro odio, per questo è importante accorgersi della bellezza che ci circonda ed è importante che la bellezza possa fare notizia e possa andare contro il detto che fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.

A proposito vorrei allegare una foto della partenza nella giornata di venerdì con la macchina piena di valigie cariche di regali per i bambini di North Kinangop. Sono bastate due telefonate, una alla famiglia Sebaste e una alla commerciante Micaela Delsanto, proprietaria del negozio La Zizzola di via Cavour che ha coinvolto le titolari dei negozi “Luci e Ombre” di via Parruzza e di “BettiStyle” di via Coppa.

In poche ore, nel completo silenzio e anzi chiedendomi di non dirlo, mi hanno riempito quattro valigie di vestiti, quaderni, colori, pastelli, pennarelli e torroncini, da regalare ai bambini. L’azienda della famiglia Sebaste e i negozianti del centro storico che senza battere ciglio mi hanno riempito di doni e di amore la macchina, non hanno certo bisogno della mia pubblicità, ma la bontà deve fare notizia, come scrivevo poc’anzi e quindi a loro va il ringraziamento pubblico che privatamente ho già tributato loro.

È quindi con tutti questi esempi di generosità che mi appresto a vivere due settimane a North Kinangop, il mio angolo incontaminato di bellezza.

Marcello Pasquero

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium