Si è appena conclusa a Torre Mondovì la seconda edizione di “Hemera - oltre l’umano festival” del Teatro Selvatico.
Cinque giorni in cui più di duecento partecipanti provenienti da tutta Italia e da altri paesi europei hanno varcato i confini del ducato del Bardo e lo hanno abitato con tutta la loro forza accolti da nomi importanti del panorama artistico contemporaneo.
Concerti, seminari, talk, performance e momenti estemporanei come la mostra fotografica di Daniele Calabretti e l'installazione dei Kaneko Studio hanno dato vita a giornate di intenso scambio artistico, ma soprattutto di profonde connessioni umane.
Alcuni nomi dei protagonisti che si sono prodigati durante il festival: Marco Gobetti (all’Orto Botanico di Torre Piazza), Greta Tosoni, Seidrblot, Zuza Gonçalves, Federica Clemente, Estelo Anghilante, Baklava Klezmersoul, Camilla Dall’Agnola di O Thiasos Teatro, Martina Bernocchi, Logos, Doriana Crema, Andrea Molinari e Matteo Hu, Marta Maltese, Haka, Riccardo Maffiotti, Meg Vibes, Dj Hartmann, Luca Trevisan, Stefano Bersanetti (Euterpe), Felipe Carrera, Alessia Colanero e Livia Giaffredo (sempre a Torre Piazza), Narconauta in open Mic con Ivan Piombi dall’Argentina, Isacco Caraccio con il suo Teatro Selvatico al completo.
Il sabato sera si è acceso al grido di "Free Paul Watson!", preludio al DJ-Set di Herne von Bòrmanvs: Piercarlo Bormida ha voluto ricordare "quanto l'arte debba farsi carico di un impegno morale nei confronti di quegli uomini che fanno la differenza".
Il festival si è concluso con il rendez-vous nei pressi del Ponte della Titina che ha raccolto non solo tutti i partecipanti e gli artisti ma anche i residenti del piccolo Comune che hanno così potuto respirare la magica atmosfera dell’evento e condividere una pizza all’aperto con il folto pubblico presente.













