Al netto dei collaudi – e contando che l’analisi di mercato risulta già essere stata attivata - la previsione di apertura per il nuovo micronido di frazione Madonna dell’Olmo a Cuneo guarda, attualmente, al prossimo settembre (o, nel peggiore dei casi, al gennaio 2026). Bisognerà però passare, prima, da una variazione di bilancio di prossima presentazione che accrescerà il prezzo attuale di 1.370.000 euro di almeno altri 70 mila.
Se ne è parlato ieri (giovedì 3 aprile) nel corso della riunione della III e VI commissione consiliare, che si è sostanziata in una visita proprio al cantiere del nuovo micronido ubicato in via Granatieri di Sardegna. Presenti i presidenti Carla Santina Isoardi ed Erio Ambrosino, i dirigenti comunali Valter Martinetto e Ivano Biga, gli ingegneri dell’RS Studio Paolo e Sara Sacco, la sindaca Patrizia Manassero, il vicesindaco Luca Serale e l’assessora Paola Olivero.
[Il cartellone esplicativo del progetto, all'entrata del cantiere]
“La ‘misura nidi’ del PNRR si è rivelata una di quelle più complicate da far partire sul territorio nazionale ma è stata anche cartina al tornasole dell'intero piano, perché porta un effetto concreto sulle vite delle nostre famiglie, specie quelle che abitano le zone meno servite – ha detto la sindaca -. Una grande soddisfazione, quindi, esserci riusciti a Cuneo”.
“Tornare a inaugurare un nuovo micronido è importante – ha concluso -, specie perché offriamo così alla popolazione una struttura all’avanguardia, che dal punto di vista delle certificazioni sta esattamente dove dovrebbe nel 2025”.
Il vicesindaco Serale si è speso nel ringraziare i consiglieri che abitano l’area coinvolta, con cui i tecnici hanno stretto una fitta e proficua collaborazione che ha indubbiamente aiutato nel lancio del progetto.
[Una delle aule del micronido]
Nuovi posti per 24 bambini
L’intervento coprirà un’area di 1.800 metri quadrati, di cui 370 dedicati alla vera e propria struttura del micronido. L’edificio sarà su un solo piano e presenterà spazi organizzati secondo i principi della bioclimatica – quindi con zone soggiorno a sud e servizi a nord –, sarà totalmente privo di barriere architettoniche e, a fronte di un aggiornato adeguamento sismico e statico, a impatto ambientale quasi nullo.
La struttura incrementerà il numero di posti complessivi delle strutture cittadine dedicate alla fascia d’età 0-3 servendo in particolare l’area dell’oltre Stura, attualmente priva di servizi di questo tipo. Potrà ospitare fino a un massimo di 24 bambini.
[Una parte del salone del micronido]
L’intervento risulta compreso nel grande ombrello dei progetti PNRR attivati sulla città capoluogo di provincia. I fondi europei copriranno il costo per circa 900.000 euro, e il Comune impiegherà 440.720 euro di fondi propri.
I lavori sono iniziati a marzo 2024 e si prevede terminino – anche per quanto riguarda la parte esterna, oggetto appunto della variazione di bilancio di cui sopra – entro il prossimo 31 dicembre.
[L'area bagno del micronido]
Olivero: “Più costi del previsto, ma vi facciamo fronte volentieri”
L’ingegner Sacco si è premurato di illustrare le specifiche e la storia del progetto, sottolineando come il nuovo fabbricato “permetterà una gestione più semplice ed efficace delle attività scolastiche per le persone che le vivranno concretamente. Le strutture del mondo post 2018 e impennata dei prezzi, più che costruzioni, sono macchine vere e proprie per le quali serve una patente specifica: a fine aprile abbiamo una prima scadenza per quanto riguarda il grosso dei lavori sul micronido, poi una volta approvata la variazione di bilancio sistemeremo tutta la parte esterna”.
E proprio su questa variazione – e quindi sul costo finale dell’intera operazione – si è concentrato il (breve) dibattito tra consiglieri, membri della giunta e tecnici. Sacco ha ricordato le tante analisi prezzi attuate per far fronte al caro prezzi, mentre Biga che la media costo per bambino nella gestione di un micronido si aggira sui 700 euro al mese.
[Il render della struttura del micronido]
L’argomento ha stuzzicato anche gli interventi di due dei membri della minoranza presenti. Se Ugo Sturlese (Beni Comuni) ha sottolineato come la zona Oltregesso risulti sguarnita di servizi di questo tipo e l’importanza del programmare in maniera puntuale la risposta alle richieste delle famiglie anche come contrasto all’apparentemente inarrestabile calo demografico, Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) ha invece ricordato come tra gli emendamenti al DUP nell’ultima discussione occorsa in Consiglio comunale il gruppo avesse proposto un trasferimento di fondi dal progetto di restyling di piazza Europa proprio a quello sul micronido: “Sapevamo che i soldi non sarebbero bastati – ha detto -. Se ci aveste ascoltati, forse, avremmo potuto lavorare con un po' più di tranquillità”.
La conclusione all’assessora Olivero: “Ai costi di costruzione e avviamento tocca ovviamente far fronte, ma l’impegno economico dell’amministrazione sul micronido non si esaurisce certo così – ha detto -. Anzi, per noi i problemi veri iniziano dopo, visti anche i progressivi tagli del governo che colpiscono sempre più i settori dell’educazione e del sociale. Qualunque portata abbiano raggiunto le spese, però, in questo caso l’affrontiamo più che volentieri”.