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Cronaca | 07 maggio 2025, 07:07

Abbandonò la mamma in ospedale, a processo il figlio: "Non sono più in grado di occuparmi di lei"

L'anziana, affetta da una patologia neurodegenerativa, era stata lasciata all'ospedale di Pinerolo da dove partì la segnalazione. Un'assistente sociale: "Il signore non ha più risposto al telefono"

Immagine di repertorio

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“Non sono più in grado di occuparmi di mia madre”: avrebbe detto questo ai medici del pronto soccorso di Pinerolo prima di lasciare l'anziana mamma in ospedale e rendersi irreperibile. A spiegarlo in tribunale a Cuneo, dove il figlio della donna è accusato di abbandono di incapace, è un’assistente sociale del nosocomio pinerolese.  

Nel febbraio 2020, come spiegato dalla testimone, alla Procura di Torio venne inviata una segnalazione relative alla condizione di salute della donna in seguito al suo ricovero: “Avevamo contattato il figlio, senza riuscirci - ha riferito l’assistenza sociale -. La signora era arrivata accompagnata proprio dal congiunto il primo febbraio. In quell’occasione lui aveva dichiarato di non essere più in grado di occuparsi della mamma. Nei giorni successivi, poi, abbiamo tentato di ricontattarlo per fargli presente che la situazione era cronica e che si doveva prodigare per accoglierla a casa: lui ha ribadito di non essere in gra di farlo”.  

L’uomo, a quel tempo, viveva con la madre a Bagnolo Piemonte, che aveva trascorso oltre un mese in neurologia prima di essere trasferita in una casa di riposo. I sintomi della donna, affetta da una patologia neurodegenerativa, nell’ultimo periodo erano peggiorati e il figlio, come spiegato dall’assistente sociale, aveva deciso di lasciarla in ospedale senza più tornare a prenderla. 

“Doveva essere assistita in tutto e per tutto - ha proseguito la testimone-. Non riusciva ad alimentarsi da sola e non rispondeva alle domande dei medici. Ho tentato più volte di chiamare il numero di cellulare in nostro possesso, senza riuscirci. Ho temuto gli fosse successo qualcosa, perché non rispondeva. Ho anche contattato i vigili urbani di Bagnolo Piemonte affinché lo cercassero”.

Come emerso in aula, prima del presunto abbandono, la signora aveva fatto due ingressi in ospedale e, in entrambi le occasioni, dopo le sue dimissioni,  era stata riaccompagnata a casa in ambulanza in quanto il figlio aveva detto di non avere la macchina. “Anche in questa occasione - ha continuato l’operatrice- è stato nuovamente proposto il trasporto in ambulanza, ma vista la gravità della signora è poi stato disposto il ricovero”. 

Sul nucleo famigliare, come precisato da un ispettore di polizia giudiziaria,  non era mai stata fatta alcuna segnalazione. Solo una pratica lasciata sospesa: “Avevo sentito la collega del consorzio Monviso Solidale - ha concluso l'assistente sociale- che mi aveva confermato un contatto con il figlio nel mese di giugno 2019: si era informato sulle procedure di valutazione geriatrica e consegnato la modulistica, ma poi non lo aveva più sentito per la domanda”.  

Il processo prosegue il 30 maggio prossimo. 

CharB.

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