Potrebbe essere in dirittura d’arrivo la designazione del presidente del Parco del Monviso che da un paio di mesi è gestito in fase commissariale dall’uscente Dario Miretti.
Lunedì c’è stato un summit in Regione promosso dall’assessore di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni, il quale, oltre all’Agricoltura, ha anche una delega su Parchi e Aree protette, incontro nel corso del quale si è cercato di sciogliere una matassa che resta tuttavia ancora da dipanare per più di un aspetto.
Sono stati convocati a Torino i rappresentanti istituzionali (Comunità del Parco) dei 14 Comuni (Caramagna Piemonte, Casalgrasso, Casteldelfino, Crissolo, Faule, Oncino, Ostana, Paesana, Pancalieri, Polonghera, Pontechianale, Revello, Saluzzo, Villafranca Piemonte) più le due Unioni Montane Po e Varaita e le Province di Cuneo e Torino (due Comuni, Pancalieri e Villafranca – lo ricordiamo - sono in provincia di Torino) .
Chiamati ad esprimersi con una votazione, risulta che il responso sia stato a favore di Marco Dastrù, avvocato di Revello, per due soli di differenza: 10 i favorevoli mentre 8 sarebbero stati gli astenuti.
Un paio di giorni prima – sempre in tema di Parchi ed Aree Protette - si era registrata una presa di posizione del consigliere di opposizione Pd Mauro Calderoni, che aveva denunciato “la situazione di stallo che mette in difficoltà l’attività e la programmazione degli enti”.
I nomi sul tavolo, tra quelli di coloro che avevano partecipato al bando presentando i loro curricula, sono rimasti due: da un lato Dario Miretti, sostenuto dai sindaci rivieraschi di pianura con in testa Agostino Bottano, sindaco di Villafranca; dall’altra, Marco Dastrù, avvocato di Revello, sponsorizzato dal presidente del Bim e vicesindaco di Paesana Marco Margaria.
La Comunità del Parco del Monviso resta dunque divisa tra pianura e montagna, come del resto era emerso nelle varie assemblee tenutesi da mesi a questa parte.
A queste fratture territoriali, si aggiungono aspetti più propriamente politico-partitici connessi alla lottizzazione che sempre si accompagna a nomine di questa natura.
Paolo Bongioanni (FdI) si attende la nomina di un uomo di sua stretta fiducia, Armando Erbì, direttore del consorzio Conitours, alla guida delle Alpi Marittime, mentre al suo collega assessore Marco Gallo (Lista Cirio) toccherebbe quello del Monviso.
Gallo però, fino a questo momento, non si è pronunciato.
Come se non bastasse, a complicare la partita, il fatto che la delega a Parchi ed Aree Protette è stata divisa sa tra questi due assessori senza che sia ben chiaro a chi competa cosa.
Cirio, in questo clima di incertezza, ha preferito temporeggiare, in attesa (vana) che i territori si compattassero con un’indicazione, se non unanime, almeno a significativa maggioranza e questo è anche quanto prevede la normativa.
A premere sull’acceleratore, in questi ultimi giorni, la valle Po, dove Margaria, gran tessitore dell’ “operazione Dastrù”, avrebbe avuto il via libera anche dalla valle Varaita, dove il presidente dell’Unione montana è Silvano Dovetta.
Sia Margaria che Dovetta, entrambi “pattisti civici” e grandi elettori della Lista Cirio, sono amministratori vicini a Gallo.
L’ultima parola spetta al presidente della giunta regionale Alberto Cirio, che deve procedere con il decreto di nomina.
Le presidenze dei Parchi piemontesi, Alpi Marittime comprese, dovrebbero essere assegnate – sempre che non insorgano nuove complicanze - entro fine mese.