Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa (prima uscita, giovedì 19 giugno).
***
Nel cuore dell’estate albese, Ferrero si prepara come ogni anno a entrare nel vivo della stagione produttiva. Ma il 2025 presenta segnali diversi rispetto al passato, a partire dall’andamento dei rientri dei lavoratori stagionali. Alla vigilia della chiusura estiva – prevista per il 30 giugno – una parte significativa degli stagionali non è ancora stata richiamata: mancano all’appello circa 200-300 persone, che dovrebbero essere inserite gradualmente a partire dalla metà di luglio, con l’avvio delle grandi linee come quella dei Rocher.
I numeri complessivi restano tuttavia in linea con quelli degli scorsi anni, tra i 1300 e i 1400 addetti complessivi. Il rallentamento riguarda più la tempistica che la quantità di lavoratori impiegati. Mentre negli anni passati i contrattisti stagionali venivano inseriti già prima dell’estate, oggi l’azienda ha scelto di posticipare i rientri, con scadenze comunicate a ridosso delle date effettive. La produzione entrerà a pieno regime da metà luglio e si protrarrà fino all’autunno inoltrato, con una progressiva riduzione dell’organico tra novembre e dicembre.
Questo andamento riflette una situazione più ampia. Il mercato europeo attraversa un momento di stagnazione, e anche all’interno del sito albese si percepisce una maggiore prudenza da parte dell’azienda. A differenza degli anni precedenti, non sono state diffuse previsioni dettagliate di vendita o produzione. Le decisioni vengono oggi assunte centralmente, dal quartier generale in Lussemburgo, e comunicate con tempi molto più stretti. È il risultato di una logica industriale da grande gruppo globale, dove ogni stabilimento compete con gli altri in termini di costi e resa.
Un altro fattore che ha inciso sull’organizzazione interna è la progressiva internazionalizzazione delle linee produttive. La nuova linea del Kinder Bueno attivata negli Stati Uniti ha ridotto la necessità di esportare il prodotto da Alba verso l’oltreoceano, con un inevitabile impatto sulla continuità produttiva locale. È una scelta industriale comprensibile, vista la complessità logistica, ma che introduce nuove dinamiche nei flussi di lavoro.
Nonostante tutto, l’organizzazione della stagione è in corso. I lavoratori attualmente in attesa sono stati contattati e verranno richiamati con scaglionamenti settimanali. La grande produzione prenderà forma da metà luglio, con l’auspicio che il mercato, anche attraverso la grande distribuzione, torni a dare segnali positivi.