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Saluzzese | 20 luglio 2025, 16:35

Bagnolo Piemonte: Chiaffredo Maurino, 100 anni e il cappello d'Alpino regalato per il compleanno

Fredo è l’ultimo testimone dell’eccidio della località Villar avvenuto nel dicembre del 1943. Aveva perso il cappello lanciandosi da un treno in corsa 82 anni fa per fuggire dai nazifascisti

Il regalo per i 100 anni di Chiaffredo Maurino: un cappello alpino

Il regalo per i 100 anni di Chiaffredo Maurino: un cappello alpino

Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana, uscito martedì 15 luglio.

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A 100 anni compiuti da pochi giorni, Chiaffredo Maurino ha riavuto tra le mani  come regalo di compleanno un cappello da Alpino come lo era il suo, perso in fuga sul treno all’altezza di Ivrea nel lontano 1943. 

Un gesto simbolico, ma colmo di significato, che ha commosso tutta la comunità di Bagnolo Piemonte: il copricapo, come quello ricevuto all'epoca dal Re, gli è stato consegnato sabato 5 luglio in municipio, durante una cerimonia solenne in suo onore.

Classe 1925, nato a Bagnolo Piemonte l’8 luglio, “Fredo”, come lo chiamano affettuosamente tutti è l’ultimo sopravvissuto dell’eccidio nazifascista di Villar di Bagnolo del 30 dicembre 1943.

Ogni anno Fredo partecipa sempre alla ricorrenza al cippo del Villar assieme al gruppo locale degli Alpini così come all’Anniversario della Liberazione del 25 Aprile. Appartenente al Battaglione Alpini Aosta, dopo l’Armistizio dell’8 settembre si ritrovò sbandato, come tanti giovani militari italiani.

Non volendo combattere contro gli alleati al Sud, si nascose tra i teloni di un vagone. All’altezza di Ivrea si lanciò dal treno in corsa sotto il fuoco tedesco, perdendo nell’impeto il cappello da alpino.

Tornato a casa, si salvò per miracolo durante il massacro avvenuta nella località di Villar di Bagnolo Piemonte scardinò la porta di una bottega e si gettò in un fosso mentre i fascisti mitragliavano. Ventidue i giovani uccisi quel giorno.

Maurino, dopo la fuga, trovò poi rifugio in montagna, combattendo nella Resistenza con la Brigata ‘SAP’ Paolo Vasario della I Divisione Garibaldi fino alla Liberazione dell’aprile 1945.

Fisarmonicista appassionato, ha animato per decenni i balli a palchetto della zona. Vedovo, ha subito il dolore immenso della perdita del figlio, morto due anni fa. Oggi vive con la nuora, i nipoti e i pronipoti, circondato dall’affetto della sua famiglia e dell’intera comunità bagnolese.

La cerimonia in municipio è stata toccante. A festeggiarlo, il sindaco Roberto Baldi, il vicesindaco Chiaffredo Maurino (omonimo del centenario) presidente provinciale dell’associazione Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, e Franco Graglia, vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte, che ha consegnato a Fredo una targa a nome del presidente Alberto Cirio

Un’altra targa, a nome di tutti i cittadini di Bagnolo, è stata consegnata dal sindaco, insieme a una medaglia dell’Unità d’Italia offerta dal vicesindaco in qualità di presidente dell’associazione dei Reduci di guerra.

Infine, il momento più emozionante: il sergente maggiore aiutante Giuseppe D’Agostino del 2° Reggimento Alpini di Cuneo ha consegnato a Maurino il nuovo cappello da Alpino, con la storica nappina rossa dell’Aosta. Un gesto che ha chiuso simbolicamente un cerchio durato oltre 8 decenni.

Con emozione  Fredo ha indossato il suo cappello perso nel ’43 lanciandosi dal treno in corsa, per non combattere dalla parte sbagliata.

Anna Maria Parola

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