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Politica | 19 settembre 2025, 14:56

Alba, la bretella di San Cassiano e non solo nella variante urbanistica tornata in Commissione

L’approvazione definitiva prevista per il prossimo Consiglio comunale. Discussa anche la piccola ma significativa modifica alla gestione delle aree predisposte alla raccolta dei rifiuti per le nuove costruzioni.

Nella foto il sindaco Gatto illustra la modifica urbanistica durante un incontro del giugno scorso

Nella foto il sindaco Gatto illustra la modifica urbanistica durante un incontro del giugno scorso

La I Commissione del Consiglio comunale albese è tornata a occuparsi della variante parziale n. 16 al Piano regolatore, adottata in Consiglio comunale lo scorso 30 luglio. Dopo la pubblicazione all’albo pretorio, cittadini ed enti avevano tempo dal 6 agosto al 4 settembre per presentare osservazioni: ne sono arrivate cinque, quattro da privati e una dalla Provincia. Mercoledì 17 settembre la Commissione ha discusso le controdeduzioni, che confluiranno nel Consiglio comunale del 29 settembre per l’approvazione definitiva.

Le osservazioni: accolte, parzialmente accolte o respinte

Non sono state accolte le osservazioni presentate da Maria Elena e Giovanni Ruella e quelle avanzate da Silvia Barbero e altri residenti di strada Gamba di Bosco: l’Amministrazione ha ribadito che la variante rientra pienamente nei casi previsti dalla legge regionale 56/77, posizione condivisa anche dalla Provincia, invitando a far riferimento all’art.17 comma 5 della legge citata. L’istanza avanzata da residenti e proprietari di terreni limitrofi, che chiedevano di rivedere il tracciato stradale in favore della previgente sua collocazione, è stata respinta perché in contrasto con gli obiettivi della variante.

Accolta invece la proposta della Fondazione Banca d’Alba, che chiedeva di portare a 23,5 metri l’altezza massima consentita, al fine di consentire un abbassamento della linea di spiccato all’interno del lotto per migliorare l’organizzazione degli spazi: una richiesta ritenuta compatibile con il contesto urbano di riferimento, che – si nota richiamando le motivazioni già espresse in sede di istanza – consentirebbe anche altezze maggiori.

Un’altra osservazione, quella di Giuseppe Barbero, è arrivata fuori termine. È stata comunque parzialmente accolta: le considerazioni tecniche e ambientali relative alla realizzazione del manufatto stradale saranno valutate non in sede urbanistica, ma nell’ambito della procedura di approvazione dell’opera pubblica.

La Provincia, da parte sua, attraverso l’Ufficio Pianificazione Territoriale ha trasmesso indicazioni tecniche e cartografiche accolte dall’Amministrazione, senza rilievi sostanziali se non la necessità di rimandare alla fase di progettazione attuativa diretta e indiretta, prevista per il comparto, per le indicazioni planivolumetriche puntuali.

Il confronto continua

La discussione in Commissione ha mostrato come permangano sensibilità diverse sull'ampiamente dibattuta variante parziale n.16. Persistono dubbi sulle conseguenze economiche dello spostamento del tracciato, che comporterebbe – per come adottato nel precedente Consiglio comunale – oneri di esproprio su terreni privati altrimenti non previsti, dal momento che, con l'ipotesi anteriore, gran parte delle aree sarebbe stata ceduta gratuitamente da Egea Holding secondo impegni precedentemente assunti. “Si tratta di un esborso aggiuntivo per il Comune – è stato osservato dal consigliere Massimo Reggioe che rischia di generare malcontento, anche tra i proprietari coinvolti”.

D’altro canto, salda anche la posizione per cui la scelta del nuovo tracciato consente di risolvere criticità urbanistiche emerse negli anni. Il sindaco Alberto Gatto, che ha la delega all’Urbanistica, ha concluso e ribadito che “la decisione di spostare la strada è frutto di valutazioni tecniche e di ascolto dei residenti”, così ulteriori questioni sulla possibilità edificatoria in Strada Gamba di Bosco e sulle eventuali questioni fiscali e di valore dei terreni saranno approfondite in altre sedi.

Non più locali, ma aree per lo smaltimento rifiuti nei nuovi insediamenti

Nella stessa seduta la 1° Commissione ha esaminato anche una modifica al Regolamento edilizio comunale in materia di gestione dei rifiuti. Il cambiamento, di carattere tecnico, riguarda le nuove costruzioni o le demolizioni con ricostruzione: non sarà più obbligatorio realizzare locali, chiusi e attrezzati, dedicati alla raccolta, ma basterà predisporre aree idonee. Una semplificazione che tiene conto del nuovo Regolamento di igiene urbana e del sistema di raccolta porta a porta, e che rende più snella e semplice la pianificazione degli spazi negli edifici di nuova costruzione. La disciplina previgente viene dunque eliminata dall’art. 72 comma 6 e 7 del Regolamento, per essere introdotta nell’art. 99, che è più inerente alla materia.

Eleonora Ramunno

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