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Copertina | 28 settembre 2025, 00:00

Cit ma Bel, la "creatura fantastica" di Ettore e Margherita: “Lasciamo ma non finisce qui”

Un sogno diventato realtà tra sacrifici, passione e coraggio: da piccolo bar a regno accogliente, dove in 14 anni storia d’amore e impresa si sono intrecciate

Cit ma Bel, la "creatura fantastica" di Ettore e Margherita: “Lasciamo ma non finisce qui”

Una storia di sacrifici e tanta tanta passione. I protagonisti sono Ettore e Margherita del bar e tavola calda Cit ma Bel.

Si sono conosciuti a metà della loro vita, quando avevano 50 anni, e dopo 3 anni hanno deciso di andare a vivere insieme. Due cuori che battevano all'unisono e che parlavano la stessa lingua.

Da allora hanno sognato e dato vita alle loro ambizioni. Poco dopo la loro unione, galeotta la ricorrenza di San Valentino, Ettore si è presentato a casa con un mazzo di chiavi regalandolo a Margherita, ignara del suo significato. Avrebbero aperto le porte di quello, che dopo 14 anni di duro lavoro e intuizione, è diventato il loro “regno fantastico”. Hanno scommesso, rischiato, ma soprattutto amato molto il progetto su cui hanno deciso di investire senza alcuna riserva.



Come in ogni favola che si rispetti non sono mancate le figure degli aiutanti e amiche. A sostenerli, infatti, nei loro esperimenti verso lo sviluppo dell'attività ci sono stati la mamma di Margherita, che oggi ha 97 anni e continua ad impastare a mano, il figlio di Margherita Matteo, che in cucina esprime grandi potenzialità e la figlia di Ettore Isabella, che è cresciuta insieme al e nel Cit ma Bel potendo scoprire un mestiere e superare i propri limiti. 



Da allora non hanno mai smesso di crederci e voler crescere, non risparmiando energia né investimenti. La loro storia d'amore si intrecciava e progrediva con la loro “creatura”, tutta la loro vita ruotava intorno all'attività.

"Ti, mi e dui piàt" così e cominciata – raccontano -. Cercavamo una svolta e lo è stata – analizza Ettore -. Abbiamo iniziato con un bar che era un terzo di quello che l'abbiamo fatto diventare oggi. C'era un bancone piccolino e tre tavoli. Venivano serviti 25 caffè al giorno e un paio di coperti”.



Per Margherita la scommessa è stata doppia, decidendo di trasferirsi da Alba, lasciare il suo lavoro di una vita e cimentarsi in cucina senza alcuna preparazione o formazione specifica.

I primi giorni è stata davvero dura – confessa Margherita - , non sapevamo se avevamo fatto la scelta giusta. Ma non sono rimasta con le mani in mano e ho imparato con determinazione come cucinare. Non è stato affatto facile dover combattere la frustrazione dei primi risultati deludenti, gestire i tempi con l'allestimento della cucina di allora, che nulla aveva a che vedere con i forni e la strumentazione di ultima generazione utilizzati ora che assicurano al palato e alla vista piatti adeguati, in metà tempo”.



Sin da subito si erano suddivisi i compiti e ad Ettore toccava la gestione del benzinaio, della cassa e dei dipendenti. A Margherita i fornitori e gli ordini di alimenti e bevande. La forza di volontà è stato il motore intorno al quale si è implementata l'offerta, arricchendola nel giro di un anno con la vendita dei tabacchi e “dopo soli 5 mesi dall'apertura – prosegue Ettore orgoglioso -, avevamo anche aperto l'autolavaggio, qui dietro al bar. Anch'io non avevo idea di come si dovesse fare, ma ci siamo messi in gioco con un obiettivo preciso da raggiungere”.


Ed ecco che a Natale 2011 hanno ulteriormente ampliato l'attività aprendo l'autolavaggio a Ceva e nel 2016 ad Albenga, dietro lo stretto monitoraggio di Ettore con sopralluoghi settimanali. 

Via via la clientela è aumentata e nel tempo si è fidelizzata, apprezzando lo spirito con cui la coppia gestiva in clima familiare e accogliente il locale. In breve tempo, complice la posizione geografica strategica e il passaparola, i due gestori sono arrivati a servire fino a 150 coperti al giorno con piatti sempre più curati e gustosi.

Una volta assestata l'offerta della tavola calda, non hanno resistito alla tentazione di superarsi ancora e provare a raggiungere il livello successivo, ampliando la cucina e diventando ristorante. “Molte cose le preparo io – precisa Margherita -, il pane, i sughi per i primi, la pasticceria su cui mi sono specializzata, per me è stata una rivelazione riuscire ad evolvere tanto. Con Isabella abbiamo azzardato ad aprire anche la domenica, finendo per lavorare 7 giorni su 7 e fornendo pasti sia a pranzo che a cena”. 



A tal proposito Ettore spiega: “Abbiamo cambiato la cucina e le attrezzature molte volte in questi anni, ottimizzando i tempi di preparazione per rispondere al meglio alle aspettative dei nostri clienti. Man mano che questi aumentavano ci rendevamo conto di dover ampliare anche gli spazi. Anche l'esterno è stato al centro delle nostre opere di riqualificazione, allestendo dehors riscaldati utili anche nei periodi autunnale e invernale. Non dimentichiamo poi che per quasi un anno abbiamo raggiunto il record di circa 24 ore di servizio, organizzando serate musicali tra karaoke e dj”.



C'è fierezza, ma anche una certa nostalgia, negli occhi di Margherita ed Ettore nel ripercorrere la loro avventura e impresa. I due, infatti, questa estate hanno preso una decisione che ha riscosso un certo clamore, in primis tra i numerosi clienti. Dopo ben 14 anni di servizio e oltre 20 dipendenti hanno ceduto la gestione del bar e tavola calda Cit ma Bel a una famiglia cinese, composta da papà e figlio.



Per chi teme di non rivederli più, li rassicurano: “Rimarremo in affiancamento fino a dicembre – ci tengono a chiarire -. Restiamo per benzinaio e autolavaggi, insomma rallentiamo solo per poterci godere le soddisfazioni realizzate finora grazie ai nostri clienti, molti diventati amici e riferimenti. Saremo felici di continuare a salutare chi ci passerà a trovare. Ma non finirà qui: aspettateci nel 2026”.



Infine, alla domanda di quale sia stato il loro segreto, Ettore e Margherita rispondono: “Umiltà, impegno costante ed essere veri con le persone, senza secondi fini”.



Concludono l'emozionante racconto rivolgendo un affettuoso pensiero e profondo ringraziamento a tutta la clientela, ma soprattutto a tutti i collaboratori e i dipendenti che si sono alternati in questi anni consentendo ad Ettore e Margherita di realizzare il loro sogno.

Sara Aschero

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