Si è aperto il più grande parco della città, e insieme Saluzzo ha recuperato un pezzo di patrimonio storico, diventato oggi un suggestivo inedito borgo, a ridosso della prima cinta muraria, con la stradina un tempo percorsa dalle suore Carmelitane, e una torre del dazio medioevale.

Un insieme tra verde e storia che collega l’alto centro storico, con la parte bassa della città, che si è aperto tra la meraviglia dei presenti, autorità e cittadini, ieri pomeriggio (venerdì 3 ottobre). Un atteso taglio del nastro quello di parco “Vigna Ariaudo”.

“Ci arriviamo dopo molti anni di lavoro, di progettazione e impegno. Tutte le Amministrazioni a partire dal 2004 hanno contribuito, passo dopo passo, al risultato - afferma la vicesindaca Francesca Neberti, ringraziando i sindaci precedenti Allemano e Calderoni, consiglieri, commissioni urbanistiche, l’Ufficio Urbanistica con il dirigente Adriano Rossi e Flavio Tallone responsabile dei lavori pubblici.

"Un bene prezioso recuperato ad uso pubblico che mette inseme arte, cultura e storia, dove il passato incontra il futuro. Non è solo la realizzazione di un progetto urbanistico, ma la creazione di una risorsa per la comunità. Non solo un luogo, ma una visione di città, più verde, accogliente, consapevole della propria identità storica e che sa guardare avanti”.
Al nuovo parco si accede da via Valoria Inferiore (attraverso via Sopra le Mura) e da via San Bernardino, appena dopo Villa del Borgo, con apertura al pubblico prevista dalle 8 alle 20, attraverso un sistema automatico a distanza. Gli orari potranno però variare in base alla stagionalità.

L’area verde è praticamente immutata da oltre 700 anni, da quando, era il giardino-orto dei Marchesi di Saluzzo, come risulta da ricerche e studi dell'agronomo e paesaggista Aldo Molinengo. Rappresentava, racconta in un suo libro, il terreno utilizzato per farvi crescere piante alimentari in funzione della tavola della corte. Il giardino di cui si parla in un documento del 1481, potrebbe però essere coevo alla edificazione del castello avviata nel 1270 da Tommaso I e, trova una rappresentazione figurativa nel quadro di Pasquale Oddone, custodito nella cappella del Rosario della vicina chiesa di San Giovanni. Un quadro votivo commissionato nel 1535, come ringraziamento della città per aver resistito all’assedio, nel 1487, da parte di Carlo I di Savoia.
"Vigna Ariaudo è il più grande parco della città, 26 mila metri quadrati, (pari a 4 campi da calcio) che fanno arrivare a 250 mila metri quadrati il verde pubblico, a Saluzzo – ha ribadito il sindaco Franco Demaria –15 metri quadri di verde per ciascun saluzzese" invitando abitanti e bambini a viverlo e ricordando il desiderata del pittore Piero Bolla, già assessore alla cultura.

La cronistoria del progetto l’ha illustrata il consigliere regionale Mauro Calderoni “Un intervento di 20 anni che ha recuperato un pezzo di patrimonio storico e che dimostra come si possa fare una programmazione articolata e di lungo corso: grazie alla continuità politica, alla capacità di intercettare, a quella di relazionarsi tra pubblico e privato, al rapporto tra maggioranza e minoranza basato sulla critica costruttiva" ha affermato ringraziando l'ex amministratore Stefano Quaglia per la collaborazione e le intuizioni sul progetto.

L’area verde passò nei secoli a varie proprietà, fino all’ultimo passaggio che avvenne nel 1971, quando il saluzzese Giuseppe Ariaudo acquisì l’area delimitata dalle mura, che prese il nome di vigna Ariaudo, essendo allora coltivata con piante di vite, che furono poi estirpate e l’area traformata in prato stabile, con querce disposte in filari.

“La natura lasciata a sé stessa si è poi conquistata armoniosamente lo spazio” la considerazione di Aldo Molinengo.
La più datata traccia medioevale del giardino del castello, ricorda l'agronomo, rimane lo storico fabbricato posto tra due suoi terrazzamenti. Riemerse dopo i lavori di pulitura, essendo prima totalmente coperto da vegetaziozne. Alla base una pozza d’acqua di sorgente, motivo per il quale fu individuata come abbeveratoio degli animali, durante il Marchesato. Funzione che sicuramente ebbe - sottolinea, ma che non fu la preminente dell’antico fabbricato. Secondo lo studioso infatti fu la "casa dell'ortolano" un casotto di sorveglianza dell’intero terreno per evitare furti dei prodotti.

L’area diventò di proprietà Comune nel 2018, dopo un accordo procedimentale del 2017.

"A monte di tutto, un piano regolatore lungimirante del 2012" sottolinea il dirigente dell’Ufficio Urbanistica Adriano Rossi - Piano che è andato ad abbinare quest’area destinata a parco urbano, con una seconda destinata ad area distributore carburanti ed annessi servizi, nella “zona Tapparelli” localizzata nelle vicinanze di via Cuneo, sulla quale era prevista una realizzazione residenziale.

In primo tempo il soggetto attuatore delle opere relative a Vigna Ariaudo doveva essere la Società di carburanti Tractiongas, che affittava l’area dal Tapparelli e che l'acquistò, progettando in cambio la realizzazione del parco.
Nel 2021 fu effettuata però una modifica della convenzione urbanistica per sostituire il primo soggetto attuatore con la “Immobiliare Hans Clemer” che nel frattempo aveva presentato il Piano di recupero per trasformare, a usi residenziali, il primo isolato di via Valoria, a partire dalla Castiglia. Si era reso disponibile all’operazioner per avere l’accesso al cantiere e per integrare il progetto del complesso in origine delle suore Carmelitane, che lasciarono l'immobile nel 2019 e che avevano abitato dal 1929.

Nell'intervento, seguito dalla Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio, era previsto anche il recupero della torre merlata medioevale e la cinta muraria della città di Saluzzo con la messa in sicurezza della "casa dell'ortolano". Un intervento complessivo di 129 mila euro di cui a scomputo dai contributi, 96 mila euro.
Due pannelli informativi si trovano presso i cancelli di ingresso al parco "Vigna Ariaudo".

Sono un contributo della Delegazione FAI Saluzzo, attraverso un' iniziativa condivisa con la società eViso. Ne ha parlato il Capo Delegazione Maurizio Sola, invitando alle giornate FAI d’Autunno che coinvolgeranno Saluzzo nel prossimo fine settimana: sabato 11 e domenica 12 ottobre. Le aperture curate dai volontari FAI riguarderanno proprio questo patrimonio con la proposta "Scorci medievali: Casa della Chiesa, la stanza della badessa e parco Vigna Ariaudo" mentre le altre porteranno a scoprire due residenze storiche private : Villa Alessandra/Passerini e Villa Chiara situate sulla collina di saluzzese.








































