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Alba e Langhe | 19 ottobre 2025, 13:29

Farinél/ Che la capitale dell’arte contemporanea 2027 diventi il titolo di tutto un territorio

Alba diventa la seconda capitale dell’arte contemporanea della storia e ora si trova davanti a una grande opportunità per rivelare all’Italia e al mondo una vocazione che non può essere solo enogastronomica, come hanno capito da tempo la presidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, ma anche imprenditori come i Ceretto, Sandra Vezza, la famiglia Camandona, la stessa Ferrero con Valerio Berruti e molti altri

Farinél/ Che la capitale dell’arte contemporanea 2027 diventi il titolo di tutto un territorio

Partiamo da un dato di fatto, la scelta di Alba come capitale dell’arte contemporanea è un riconoscimento di straordinario valore a una città che è abituata a primeggiare. Lo capii una volta di più nel ruolo di direttore organizzativo di Alba Capitale della Cultura d’Impresa 2021, anche in quel caso Alba fu la seconda capitale e rimane tutt’ora insuperata nel numero di eventi organizzati e nella ricaduta sul territorio generata e voluta da Confindustria Cuneo.

In quel caso tutta la struttura degli industriali cuneese, a partire dal direttore Giuliana Cirio, capì che il titolo di capitale doveva diventare un riconoscimento a tutta una città e a una terra aprendo le porte del “Pala Alba capitale” con oltre 150 eventi gratuiti per la cittadinanza.

Alba non è una città come le altre, in Italia ci sono 254 città con più abitanti, eppure tra queste mura sono nati un Imperatore, uno degli scrittori più importanti del Novecento, uno dei personaggi più importanti della tv del secolo scorso, un re della moda. Qui è nata quella che oggi è la prima azienda in Italia per fatturato e numero di dipendenti. Qui si producono alcuni tra i vini più pregiati del mondo e si vende il tartufo più caro che ci sia, grazie al genio di Giacomo Morra. I record sono molti di più, in realtà, ma Alba è questa, come dicevo è fatta per primeggiare.

Il rischio, fondato, è di primeggiare in un settore come quello dell’enogastronomia, di diventare solamente un territorio da bere e da mangiare, da usare e consumare, da instagrammare e pubblicare e da cui andare via dopo una mezza giornata o dopo un weekend.

Langhe e Roero sono molto di più di un tartufo lamellato o di un bicchiere di vino e in questa direzione hanno lavorato l’Ente Turismo, ma anche l’Aca con tante iniziative mirate, imprenditori come i Ceretto o Sandra Vezza, ma anche la Ferrero, con Alba di Valerio Berruti o la stessa Patrizia Sandretto Re Rebaudengo che ha scelto Guarene come sede per la propria fondazione e che ha destinato la collina di San Licerio all’arte contemporanea.

Un lavoro corale, magari disordinato, senza una strategia, ma con l’obiettivo di far capire al mondo che oltre a Barolo e Tartufo bianco c’è di più.

Ora è tempo di raccogliere i frutti perché il riconoscimento di capitale dell’arte contemporanea è il coronamento di un percorso che parte da lontano e che deve arrivare ancora più lontano.

Un percorso che non è stato indolore perché furono in tanti a storcere il naso di fronte alla coloratissima cappella delle Brunate o al cubo dei Ceretto, ma anche al cospetto della monumentale “Alba”. Opere che oggi sono parte del territorio, che ne sono diventate simbolo, ancora più del “brutto” tartufo o del pregiato vino.

Ora, però, comincia il bello, ora parte la sfida. Alba 2027 può diventare l’ennesima svolta di un territorio che ha scoperto la propria vocazione turistica 11 anni fa con il riconoscimento Unesco ai paesaggi vitivinicoli e che ora può sublimare il tutto declinando in arte e cultura il patrimonio delle nostre colline.

La sfida è fare del titolo di Alba Capitale dell’Arte contemporanea 2027 un momento che guardi all’Italia e al Mondo, ma senza dimenticare i cittadini, le Fondazioni, le associazioni che operano sul territorio, deve diventare il riconoscimento di tutti gli abitanti di questa zona come è diventato il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità.

Oggi battendoci sul petto siamo tutti orgogliosi di essere patrimonio dell’umanità, vorrei che tra due anni tutti andassimo in giro per il Bel Paese o per il globo terracqueo orgogliosi di essere capitale dell’Arte contemporanea 2027.

Io ci credo e affido questo appello al comune di Alba, al sindaco, alla presidente Patrizia perché questo senso di orgoglio che proviamo per il grande lavoro svolto finora possa proseguire e affinché per decenni possa essere ricordato il riconoscimento di capitale dell’arte contemporanea come un momento di positiva svolta per tutta la nostra zona.

Marcello Pasquero

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