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Attualità | 01 febbraio 2012, 09:49

Candidatura Unesco dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe: responso fra due mesi

Bandarin: “Il paesaggio non è intatto”. Roberto Cerrato: “Siamo assolutamente coscienti”. Ma il progetto di “Valorizzazione del paesaggio” arriva fra un mese e mezzo e mancano i soldi per i lavori

Alcuni punti della core zone Unesco. Fotoservizio Gisella Divino (© targatocn.it)

Alcuni punti della core zone Unesco. Fotoservizio Gisella Divino (© targatocn.it)

A due mesi circa dal responso sulla candidatura Unesco de “I paesaggi vitivinicoli di Langhe - Roero e Monferrato”, il vice direttore generale dell'Unesco per la Cultura Francesco Bandarin ha recentemente dichiarato: “C'è qualche problema in merito, diciamo che certo il paesaggio non è intatto”.

All’affermazione rilasciata alla giornalista Marina Paglieri e riportata sulle pagine torinesi del quotidiano “La Repubblica” risponde Roberto Cerrato presidente dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato: “Siamo assolutamente coscienti che i territori interessati alla candidatura non sono totalmente integri e proprio perché sono zone tutte coltivate con volumi non indifferenti di fabbricati e comunicazioni, ma nessuno credo può non vedere che sono territori davvero unici per la loro bellezza”.

Insomma, le brutture ci sono e anche la consapevolezza al punto che per mitigarle è nato il progetto “Valorizzazione del paesaggio di Langa”.E’ in fase di ultimazione dei disegni e la presentazione sarà fra un mese, un mese e mezzo nell’ambito di un Convegno ad Alba o presso il Castello di Barolo”, ci dice telefonicamente l'architetto Ivana Boglietti dell’omonimo Studio di La Morra curatrice del progetto insieme ad un gruppo di architetti guidati da Andreas Kipar.

Lo staff ha individuato alcune aree. C’è da fare il lifting alle Cantine Marchesi di Barolo a Barolo, alla Cantina Terre del Barolo a Castiglione Falletto, all’area industriale in località Borzone a Grinzane Cavour, all’area industriale in località Gallinotto di La Morra e ai palazzi all’ingresso del paese.

Punti individuati nella core zone Unesco ma per mitigarli mancano ancora i soldi. Finora sono stati trovati i fondi solo per La Morra. In tutto 180 mila euro, di cui 150 di finanziamento regionale.  Per il resto la Regione Piemonte paga solo il progetto diretto da Kipar ma la copertura economica dei lavori è a carico dei proprietari di capannoni o altri edifici “critici” e dei Comuni interessati: Barolo, Castiglione Falletto, Grinzane Cavour.

In queste zone s’interverrà con alberi, siepi, piantumazioni,  parcheggi verdi, passeggiate, etc. costruiti in modo da mascherare naturalmente gli interventi più spregevoli per il territorio: capannoni industriali, muri in cemento armato come quelle delle Cantine Marchesi di Barolo dove sarà messo un tetto verde e colori da mescolarsi con i colori dell’ambiente in modo da trasformarlo in elemento ben contestualizzato. Sulla Cantina Terre del Barolo stiamo lavorando ma la previsione è grandi piantumazioni. Collinette artificiali e passeggiate verdi anche intorno all’enorme cassettone in cemento sede della Mondo S.p.A. a Grinzane Cavour”, spiega Boglietti.

Secondo l’architetto nei comuni coinvolti sarà rifatta anche la cartellonistica e l’arredo urbano.

Gisella Divino

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