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Attualità | 16 luglio 2015, 17:14

Immigrazione: "Sui barconi dei disperati potrebbero esserci terroristi"

Ad affermarlo, in un meeting della Caritas a Tunisi, è l'esperto di geopolitica Claudio Bertolotti. "Terrorismo e criminalità - ha sottolineato - sono legati tra di loro"

Una carretta del mare

Una carretta del mare

"C'è una stretta correlazione tra terrorismo e crimine organizzato. Produce profughi e alimenta il traffico di esseri umani, che non si fa scrupolo di usare qualunque mezzo a disposizione pur di trarre beneficio dalla tratta di migranti".

Ad affermarlo e' l'esperto di geopolitica, il cuneese Claudio Bertolotti, intervenuto al meeting Migramed della Caritas Italiana - organizzato da Olivero Forti di Caritas Europa - con le Caritas europee e del bacino del Mediterraneo che si è svolto a Tunisi. Tra i temi affrontati al meeting sul tema "Siamo servitori della speranza per una nuova primavera", anche gli effetti delle Primavere Arabe sulle società europee e mediterranee, il ruolo delle Caritas nazionali nell'accoglienza dei migranti, quello della Chiesa nei Paesi del Mediterraneo e naturalmente quello del terrorismo.

"C'è una forte porosità delle frontiere e la Libia è il cancello aperto attraverso il quale tutti i flussi migratori passano senza grossi controlli", ha affermato Bertolotti, secondo cui "c'è il rischio di una politica inefficace contro questa minaccia che ha cambiato modalità e tattiche. Se dovessimo fallire nell'adozione di una strategia efficace la situazione potrebbe diventare davvero preoccupante, con una destabilizzazione regionale che si può estendere dall'area medio-orientale a quella nord africana".

"I flussi migratori - ha continuato l'esperto cuneese -, sono una delle più importanti fonti di sostentamento del crimine organizzato transnazionale, che ha stretti legami con il nuovo terrorismo insurrezionale". A questo punto non si può non rivolgere a Claudio Bertolotti, la domanda che un po' tutti gli italiani si fanno in questi ultimi i mesi di sbarchi, stretti tra la volontà di aiutare chi ne ha bisogno e la paura che alcuni di quegli uomini che sbarcano con la scusa di asilo politico, in realtà non siano altro che una minaccia per il nostro Paese.

Dottor Bertolotti, secondo lei, da quelle carrette del mare, approdano in italiana anche uomini e donne pericolose per la nostra sicurezza?

"Che ci siano terroristi sui barconi è una possibilità che rientra nel calcolo delle probabilità - spiega l'esperto - non possiamo escluderlo a priori. Ci sono volontà individuali che possono decidere di colpire o meno, ma sicuramente ci sono mezzi molto più sicuri per arrivare in Europa. Piuttosto che fare un blocco navale conviene implementare le attività di intelligence alle frontiere, per consentire un flusso sicuro".

Ecco chi è Claudio Bertolotti:


Nato e cresciuto a Cuneo nel 1975, appassionato alpinista, laureato in Storia, specializzato in sociologia dell’Islam e con un Dottorato di Ricerca in Relazioni Internazionali, Claudio Bertolotto è un ricercatore ed analista strategico per aziende, organizzazioni, enti istituzionali e privati, analista senior indipendente per il CeMiSS (Centro Militare di Studi Strategici), docente di “Analisi d’area” e blogger. In passato e in qualità di ufficiale degli Alpini, dopo le esperienze operative nei Balcani e dopo aver comandato un plotone nell'ambito della missione operativa "Nibbio" (Enduring Freedom) in Afghanistan, ho ricoperto l’importante incarico di capo sezione contro-intelligence e sicurezza del comando capitale Kabul per due mandati, vivendo complessivamente due anni in Afghanistan.

Nel ruolo di consulente culturale si occupa di mediazione culturale strategica, internazionalizzazione, rapporti con il Medio Oriente-Nord Africa e terrorismo. Esperto riconosciuto in ambito universitario e dalla NATO, ho contribuito alla creazione di alcune linee guida per la preparazione culturale del personale militare dell'Alleanza Atlantica impegnato in aree di crisi, ed è attualmente membro dell’Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies (ITSTIME) dell'Università cattolica del S. Cuore di Milano e ricercatore per l’Italia (unico italiano) alla “5+5 Defense iniziative 2015” dell’Euro-Maghreb Centre for Research and Strategic Studies (CEMRES) di Tunisi dove si occupo di terrorismo, sicurezza delle frontiere, criminalità transnazionale nell’area del Mediterraneo. Autore di libri, saggi e numerosi articoli, Claudio Bertolotti  ha collaborato e collaboro, tra l’altro, con SkyTG24, Radio24, Radio Radicale, ISPI, Istituto di Affari Internazionali, Il Nodo di Gordio, Geopolitica, Eurasia.

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